LA LOTTA DEI CAMIONISTI DIFENDE ANCHE GLI INTERESSI DEGLI UTENTI DELLA STRADA E, PERFINO, QUELLI DELL'INTERA POPOLAZIONE.

Da ieri 10 Dicembre 2007 moltissimi camionisti stanno creando grandissime difficoltà di circolazione in Autostrade e Strade Statali. 

I motivi principali di questo sciopero selvaggio è da ricercarsi in questi punti: 

1) Il forte aumento del gasolio e della benzina negli ultimi mesi che ha portato anche agli aumenti sconsiderati di prodotti alimentari e di prima necessità e, conseguentemente, all'impoverimento considerevole di tanti Italiani;                       

2) La mancata attuazione degli impegni assunti dal governo nel febbraio scorso;                                                                                                                                              

3) Il mancato inserimento in Finanziaria delle risorse necessarie a evitare che il settore continui a perdere competitività nei confronti dei concorrenti europei.

Le conseguenze più evidenti possono sintetizzarsi in:                                         

1) Impossibilità di poter circolare con regolarità nelle Autostrade e nelle Strade Statali sino a Venerdì 14 Dicembre;                                                                     

 2) Difficoltà, da parte di Supermercati ed Ipermercati, di approvvigionarsi dei generi alimentari e di prima necessità specialmente in questi giorni che precedono le festività di fine anno;                                                                    

3) Distruzione di centinaia di quintali di prodotti alimentari freschi provenienti dall'estero (vedi carni, pesce, agnelli etc);

Tale lotta dei camionisti, però, può alla fine  anche difendere gli interessi degli utenti della strada e, perfino, dell'intera collettività.

Sappiamo che sul costo del gasolio e della benzina insistono spese dello Stato risalenti, perfino ai primi decenni del 1900, come il contributo della guerra in Abissinia etc. Inoltre nel corrente anno lo Stato ha incassato dal fisco un secondo tesoretto ammontante ad oltre 20 miliardi di euro. Una parte di queste somme potrebbero servire per diminuire le accise sulla benzina che sono superiori, di oltre il 50% a quelli incassati dagli altri Paesi Europei. Pertanto il costo del gasolio e della benzina potrebbe diminuire al litro di almeno 50 centesimi di euro che,di riflesso, porterebbe alla diminuzione dei prezzi di tanti prodotti alimentari e non. D'altro canto dobbiamo accettare i capricci dei Petrolieri, che, poverini !!, desiderano arricchirsi sempre di più.

Lo Stato Italiano dovrebbe decisamente cambiare la politica per l'approvvigionamento energetico creando consistenti possibilità per nuovi investimenti per le fonti alternative energetiche, quali quelle eoliche, fotovoltaiche e idroelettriche. 

Siracusa 11 Dicembre 2007

                                                Prof.Sampognaro Giuseppe