DIDATTICA, COMPOSIZIONE E ANALISI DEI TESTI SCRITTI
Sono testi basati sulla oggettività e precisione nel riportare fatti ed argomenti essi richiedono una posizione impersonale da parte di chi li compone
.
IL_VERBALE registra la data, l’ora di inizio e di
chiusura, la sede, i partecipanti, gli assenti, il nome di chi presiede e tutti
gli interventi di ciascun partecipante ad una riunione, assemblea, consiglio.
Man mano, vengono riportate anche le delibere che durante i lavori, vengono
prese a maggioranza o all’unanimità.
Esso è un documento ufficiale e pertanto non deve contenere giudizi e valutazioni da parte di chi scrive, ma deve fotografare e registrare tutto ciò che si vede e viene detto con uno stile secco, privo di flessioni emotive. Il tempo dei verbi utilizzato è il presente.
LA_RELAZIONE è l’esposizione tesa all’illustrazione e all’informazione di un determinato argomento: un disegno di legge per un politico, lo svolgimento di un processo per un giudice, l’esposizione di una ricerca scientifica, storica, letteraria, di un viaggio d’istruzione, di un argomento di attualità per uno studente, o di una esperienza qualsiasi sulla quale bisogna riferire agli altri verbalmente o per scritto.
Essa deve contenere con ordine e chiarezza tutti gli elementi esaminati e toccati durante l’esperienza e deve riportarne i percorsi fatti, i passaggi ed i punti nodali, le testimonianze; non si dimentichi, se si tratta di una ricerca, di riferire sul metodo adottato, sugli strumenti impiegati, sul piano di lavoro, sui risultati ottenuti e sulla valutazione di quest’ultimi.
Lo stile deve essere tecnico ed appropriato al tipo di argomento scelto, è bene che sia privo di sfumature emotive, ma ricco di argomentazioni utili alla dimostrazione della tesi che si vuole sostenere e fare accettare.
L’ARTICOLO_DI_GIORNALE: Esso utilizza le tecniche della narrazione e del racconto, ed è destinato al vasto pubblico. Per attirare l’attenzione dei lettori, l’articolo porterà un titolo oggettivo, ma accattivante che sintetizzi e designi il fatto che si racconterà. E’ bene fare seguire un sottotitolo che ricapitoli in breve l’intera notiza e ne dia una idea complessiva sufficiente.
Passando al corpo dell’articolo, bisogna attirare l’attenzione
del lettore, anticipando la conclusione del fatto, poi via via si danno i
particolari del fatto di cronaca che risponderanno sempre ai five WH questions: WHO? WHERE? WHEN? WHAT? WHY?
All’interno del corpo dell’articolo, l’intreccio delle notizie particolari, può essere vario. Si ricordi però che attraverso il taglio del titolo, la sua collocazione, l’estensione, la posizione l’anticipazione di un aspetto piuttosto che di un altro, l’autore ed il redattore possono lasciare trasparire la valutazione e l’interpretazione dei fatti.
Importante norma da tenere presente nella lettura degli articoli è scoprire, sotto la notizia, il taglio interpretativo di chi scrive o pubblica il giornale: essi hanno quasi sempre l’intenzione di coinvolgere il lettore, oltre che con le tecniche accennate sopra, anche con la scelta lessicale (nomi, aggettivi, avverbi, congiunzioni ecc). Ricordatevi che la stessa notizia su giornali diversi, può rivestire significati e sfumature diverse e muovere le masse in un senso o in un altro.
Il saggio breve non è altro che una derivazione del tema classico, tradizionale, appartengono a questo settore: i commenti, le recensioni, gli editoriali, gli articoli di fondo dei giornali ecc. Comunque i due lavori di cui sopra, hanno caratteristiche e tecniche simili: essi servono a sostenere la fondatezza o meno di una tesi attraverso argomentazioni razionali, basate sulla valutazione di documenti, esperimenti, o raccolta di dati ecc.
I testi argomentativi e quindi i temi ed i saggi brevi tendono a soddisfare le richieste di una domanda, e a convincere i nostri interlocutori. Per fare ciò, occorre avere chiara la propria tesi; farsi una scaletta con le argomentazioni utili a dimostrarla; infine sviluppare ogni singola argomentazione, riportando tutte le informazioni a sostegno.
Ciascuno argomento abbia un ruolo preciso: (presenti il problema per chiarire qual’è la tesi o la soluzione del problema, la sostenga con l’esposizione di argomenti, fatti, dati, documenti, citazioni). Tutto ciò che non è utile alla tesi, va scartato, perché generebbe confusione nel destinatario. E’ bene che le varie parti siano presentate, secondo una successione logica con gli opportuni nessi sintattici e logici: se, allora, infatti, quindi, perciò, ma, allora, etc
Inoltre è necessario che secondo l’argomento dato, la terminologia sia appropriata e tecnica per evitare che il lessico ed il registro sia ambiguo, generico e scanzonato.
Si inizia con una INTRODUZIONE sintetica dell’argomento per fare capire al destinatario di che cosa si vuole parlare o scrivere.
Si prosegue con la trattazione ampia del tema, secondo un ordine logico che va dagli argomenti meno importanti a quelli più importanti. Si utilizzano in tal caso tutte le conoscenze, la documentazione, le valutazioni personali, le cause, i collegamenti con altri fatti, le conseguenze, purché attinenti. E’ bene per ogni cosa che si asserisce, porsi le cinque W di cui sopra.
Infine si conclude con un breve riassunto dei principali argomenti che hanno sostenuto la tesi dimostrata e con una considerazione personale o universalmente valida. Si procede quindi alla verifica e correzione del testo scritto: si controlla la forma, lo stile ,l’ortografia, la sintassi, la logica interna e la coerenza con il titolo dato, la proporzione fra le parti e la ricaduta su chi leggerà il lavoro. Bisogna chiedersi: quest’ultimo percepirà realmente i concetti che ho voluto esporre, svolgendo il mio argomento? Se si ritiene di no, occorre apportare le opportune modifiche, tagliare senza pietà i brani che sembrano troppo belli, ma non sono attinenti. Importanti sono i nessi logici, perché aiutano il lettore a capire il filo conduttore del ragionamento, la punteggiatura, il corretto uso dell’andare a capo, del punto e virgola, dei due punti e delle parentesi di cui è meglio fare poco uso, perché frammentano il discorso e distraggono il lettore. Se poi si vuole adottare un segreto per non commettere errori di sintassi, si costruiscano periodi brevi, scorrevoli e musicali per rendere melodica e dolce la lettura.
Una delle operazioni necessarie per produrre un testo scritto è la raccolta preliminare dei documenti, delle argomentazioni , delle prove e delle idee che sosterranno la tesi da dimostrare. Occorre farsi uno schema- guida e seguirlo lungo lo svolgimento.
Fare un tema significa: risolvere un problema, difendere una tesi, esaminare una ideologia, un pensiero, una poetica, un bene culturale o naturalistico, un frammento psicologico, un valore etc.
FASE PRETESTUALE: essa comporta un’attenta decodificazione della traccia, l’analisi e la individuazione delle parole chiavi, la suddivisione della traccia in parti o sottoproblemi. Segue la documentazione, cioè la raccolta di tutti quei dati, conoscenze, informazioni utili alla svolgimento del lavoro, facendo appello alle conoscenze, letture e se sono disponibili a tutti i materiali documentari.
Si costruisce quindi una scaletta degli argomenti specifici che sviluppati rispondono bene alle singole parti della traccia; quindi si passa allo svolgimento della traccia in forma organica e completa, facendosi trainare dalla logica del ragionamento, dal meccanismo dell’associazione delle idee, dalla musicalità lessicale e sintattica, dalla carica emotiva di sostenere la bontà della tesi che ciascuno ha sposato. Il registro che bisogna impiegare di volta in volta, dipende dal tipo di argomento e dal nostro destinatario: formale o informale, cioè ufficiale oppure confidenziale, colloquiale.
Infine bisogna rivedere il testo e controllarlo se è consequenziale, completo nelle sue parti, pertinente nei contenuti, se le strutture sono adeguate. Non devono mancare la introduzione, cioè la presentazione dell’argomento proposto nella traccia e la conclusione, cioè una forma di ricapitolazione dei punti forti della tesi sostenuta e la conferma definitiva di questa.
PUNTI CHIAVE PER L’ANALISI_DI_QUALSIASI_TESTO
IL NARRATORE: egli è costruito come un personaggio, solo che che la sua posizione varia, rispetto alle vicende narrate e a volte rispetto allo stesso autore Pertanto egli può essere autodiegetico, se egli stesso racconta la propria storia; eterodiegetico, se si pone fuori del campo narrato; onnisciente, se sa tutto ed anticipa ciò che non sanno ancora i personaggi, es. ( I Promessi Sposi, La Gerusalemme liberata); attendibile, se non viene smentito; non attendibile, se viene smentito es.( Ne “I Malavoglia il popolo dice che Padron Ntoni è preoccupato per la perdita dei lupini e non per la morte del figlio Bastianazzo), in tal caso il narratore viene smentito; Impersonale, se non interviene e non dà giudizi sulle vicende narrate; Regredito, se il narratore si identifica con i personaggi e assume il linguaggio e la cultura di personaggi di livello sociale più basso. La distanza tra narratore e personaggi si fa minima, se il primo si mescola con questi e li fa dialogare, cedendo loro la parola; la distanza è massima, se il narratore riassume il discorso dei personaggi;.
LA FOCALIZZAZIONE: essa indica chi vede e racconta i fatti. e si sposta sul narratore o sul personaggio. Di conseguenza essa può essere interna o esterna, cioè fuori del campo narrato.
IL TEMPO: ogni testo è immerso nel tempo, quindi bisogna cogliere tale dimensione e rilevare attraverso le caratteristiche tipiche del testo, il tempo storico culturale in cui è stato scritto un testo, il tempo cronologico interno al testo; il tempo narrativo, cioè lo spazio occupato dal discorso narrativo rispetto al tempo cronologico interno allo stesso testo.( si può costruire un intero capitolo per sviluppare fatti di cinque minuti, come si può impiegare una sola pagina per trattare una storia di dieci anni. Pertanto un racconto si può dire che ha ritmo lento, se indugia a lungo su brevi periodi di tempo, ha ritmo veloce, se condensa periodi di tempo lunghi. A volte il testo salta dei periodi di tempo, in quel caso si parla di ellissi, altre volte il tempo viene condensato, rappreso e si dice che il brano è sommario.
All’interno della dimensione tempo si devono mettere in evidenza le anticipazioni (analessi) di ciò che avverrà dopo, o i (flash bach, dette anche prolessi di ciò che era avvenuto nel passato.
FABULA E INTRECCIO: ogni testo, soprattutto narrativo, ha una sequenza di azioni a volte lineari nel tempo e nello spazio, altre volte intrecciate con bizzarre anticipazioni e posticipazioni di sequenze. Il racconto lineare presente nel testo o ricostruito si chiama fabula, la combinazione non lineare delle sequenze si chiama intreccio.
LE SEQUENZE : consistono in scene. Esse sono contraddistinte dall’ingresso o dall’uscita di un personaggio, o di un oggetto reale o figurato dal campo scenico narrativo, o dal cambiamento di luogo, o di tempo.
Esse possono suddividersi in macroscene e in microscene( si tratta di un criterio legato a ciò che ci viene chiesto: a volte bisogna essere sottili e allora procediamo con le microscene, altre volte, occorre procedere con un colpo d’insieme e quindi si avranno le macroscene.
Per fare l’analisi di un testo argomentativo assegnato, occorre : dividere il testo in parti autonome, titolare tali parti e fare una scaletta, chiedersi il ruolo e la funzione di ciascuna parte in cui il testo è stato suddiviso, cogliere la tesi centrale sostenuta dall’autore, osservare la modalità secondo cui sono unite le varie parti e la logicità di esse, esaminare lo stile ed il linguaggio impiegato, cogliere le informazioni contestuali che emergono, così pure i riflessi psicologici di chi scrive. Utili in tal senso sono le schede che commentano i brani di prosa riportati da Baldi nella lett. Italiana.
I PERSONAGGI: possono essere presentati dal narratore, dagli altri personagggi, o da se stessi. Possono ancora essere: reali, figurati, statici, o dinamici a secondo che presentino o meno delle evoluzioni interiori, o esterne. Inoltre possono essere principali, protagonisti, o secondari e caratterizzati sul piano fisionomico, antropologico, culturale, ideologico, psicologico, sociale ecc
Sul piano dello svolgimento dei fatti, possono essere aiutanti, o oppositori con la possibilità d’invertire tale ruolo lungo l’evoluzione della narrazione. Uno dei personaggi, o degli oggetti reali o figurati all’interno del testo, può divenire oggetto di desiderio.
LO SPAZIO SCENOGRAFICO : esso delimita l’azione, le circostanze e svolge un ruolo narrativo importante, perché è impregnato di atmosfere emotive e quindi rievoca, stimola sentimenti, immaginazioni, pensieri, sensazioni. Esso può essere reale, oppure immaginario, animato, inanimato ecc. Nello spazio può rientrare anche l’ambiente ed il contesto storico, sociale, culturale.
LA POETICA E LO STILE: la prima comprende le coordinate legate alla forma e ai contenuti, necessari per costruire un prodotto artistico, quindi anche le modalità stilistiche, estetiche, ideali che possano coagulare l’arte letteraria. Ogni poeta rivela la sua estetica individuale e la si può ricavare dai suoi testi. Anche lo stile è qualcosa di irripetibile in ciascun letterato, come le impronte digitali e la fisionomia del volto. In un’analisi testuale, lo stile va esaminato pertanto attraverso il lessico, le proposizioni, i periodi (paratattici, ipotattici, brevi, lunghi), gli idiomatismi (regionali, gergali, tecnici), i registri (colloquiali, formali), le figure retoriche ecc
il testo poetico si distingue dagli altri testi, per la particolare fusione del prodotto artistico, si può dire che la poesia esca da un grado di fusione quanto mai elevato in cui si fondono insieme i fattori della personalità dell’artista, la sua cultura, il suo modo di vedere, i suoi gusti, la sua capacità di universalizzare i valori e gli ideali, le sue abilità tecniche letterarie ecc Il prodotto finale è denso, allusivo, connotativo, a volte polisemico.
Pertanto in un’analisi di testo poetico vanno esaminati: i versi( ritmo, pause, numero di sillabe), le strofe( terzine, quartine ecc), le rime sia quelle di fine verso che quelle interne ai versi, i ritmi ( sillabe accentate, atone, ripetizione di parole e di suoni, enjabment:bisogna osservare le allitterazioni (i suoni uguali nel verso e nella strofe), le onomatopee, le assonanze, le consonanze, le dissonanze (i suoni stridenti e sgradevoli), i significati denotativi, cioè letterali delle parole, come pure quelli connotativi, cioè allusivi e carichi di sentimenti, sensazioni, impressioni.
Occorre rilevare le aree semantiche, i
segmenti temporali, spaziali, dinamici, vitali, psicologici; la punteggiatura,
la sintassi e le figure retoriche presenti nella poesia in esame.
Schematizzando, si esaminino: LE CARATTERISTICHE FONICHE, LA COMPOSIZIONE ED IL RITMO DEL VERSO, LA RIMA, LA COMPOSIZIONE DELLA STROFE, LE FIGURE FONO-MORFOLOGICHE( allitterazioni, apocope, sincope,sinalefe, diastole, per la comprensione di questi termini si cfr le appendici dei testi scolastici), LE SCELTE LESSICALI, LA DISPOSIZIONE SINTATTICA, LE FIGURE SINTATTICHE (ellissi, asindeto, polisindeto, chiasmo, anastrofe, anafora, anche per questi termini, si osservino le appendici dei testi scolastici), le figure semantiche ( paragoni, similitudini, metafore, analogie, sinestesie, ossimori= termini con senso opposto, es. “dolcezza amara”, metonimia, es. “ dammi un Picasso”, sineddoche, es. “ ho due bocche da sfamare”, LE FIGURE LOGICHE (allegorie, parabole, ironie, eufemismi, es. “ passò a miglior vita”, litoti, es. “ non aveva un cuor di leone”, antifrasi, = dire una cosa attraverso il suo contrario, es. “ godi Fiorenza, perché sei sì grande”
Poni attenzione al FONOSIMBOLISMO, i fonemi a ripetuti, richiamano vastità, apertura; le i piccolezza e graziosità; le u chiusura ed oscurità; le k-p-t- forza e durezza; le s –ts movimento e velocità. Naturalmente queste indicazioni vanno prese con spirito critico e non alla lettera.
ATTENZIONE: i suggerimenti fin qui dati per l’analisi dei testi letterari poetici e non, sono tecniche formali, eseguirle non significa cogliere il quid artistico che brilla di luce nell’unità di forma e contenuto all’interno delle opere. Soltanto quando si sarà colta la dimensione dell’arte ci si potrà sentire appagati e si raggiungerà la catarsi interiore.
Quindi chi analizza un testo letterario, deve saper toccare con mano e far gustare a chi legge, la vibrazione delle rappresentazioni, degli ideali, delle espressioni interiori ed umane che superano per validità i tempi, lo spazio e collocandosi nella dimensione dell’universalità, si propongono come patrimonio inestimabile di tutta l’umanità.
Siracusa 27.11.2000 Istituto Quintiliano PROF. GIUSEPPE GRECO