La comunicazione di massa oltre i vincoli spazio-temporali
Televisione: la nuova mamma del XXI secolo
Violenza in tv: in che modo la televisione può condizionare i piccoli telespettatori.
Oggi per comunicazione di massa s'intende la trasmissione di dati informativi, regolativi e stimolatori ad un'anonima massa di persone che non sono unite da relazioni e vincoli sociali e che non hanno una connessione diretta con chi comunica. Ma i mass-media veri e propri sono gli strumenti tecnici (come stampa,radio,cinema,televisione ecc..) per la produzione di messaggi e meta-messaggi. Oggi le nuove tecnologie della comunicazione stanno rapidamente modificando il nostro modo di vivere, contribuendo al superamento di distanze culturali e barriere fisiche, mettendo in comunicazione ogni parte del villaggio globale (basti pensare ad Internet e alle Chat-Line). Ma questi ultimi sono il risultato di un processo evolutivo iniziato intorno agli anni '30 del '900: in quel periodo i mass-media utilizzati erano i giornali, la radio e il cinema, fino ad arrivare al boom degli anni '50 con l'avvento della televisione. Ma la tv nel corso degli anni ha avuto un iter evolutivo: nei primi anni erano trasmessi programmi solo in determinate ore del giorno ed erano in bianco e nero senza interruzioni pubblicitarie. L'unico blocco pubblicitario era rappresentato dal celebre "carosello", motivo di divertimento per i bambini che lo aspettavano con ansia. Negli anni i programmi televisivi si sono moltiplicati, fino a raggiungere un massimo di frequenza 24 ore no-stop, con il conseguente aumento delle interruzioni pubblicitarie e dell'uso del colore, che rende la televisione il mezzo di comunicazione più persuasivo e pervasivo, quindi più fruibile al pubblico. Quest'ultimo è vasto ed eterogeneo e comprende anche i bambini, la fascia d'età esposta ai rischi dei messaggi e dei meta-messaggi televisivi. Infatti, la tv è un mezzo di comunicazione che ha una valenza educativa e i bambini imparano ciò che vedono, di conseguenza, se alla televisione guardano scene violente, imparano a comportarsi in maniera aggressiva. Un occhio di riguardo è d'obbligo puntarlo sui cartoni animati prodotti appositamente per i bambini; infatti, in questi abbonda la violenza che diventa il mezzo per ottenere qualcosa. Pertanto molti problemi sono risolti con successo per mezzo di un atto aggressivo e raramente si mostrano le conseguenze della violenza. In tal modo il bambino non si rende conto di quanto sia negativa e dolorosa l'aggressività. Ma la televisione non ha solo un'influenza negativa sui bambini; tanti programmi riescono a stimolare la creatività e la fantasia dei piccoli telespettatori. In conclusione la televisione presenta aspetti positivi e negativi. E' compito della famiglia fornire i mezzi necessari ai propri figli per operare una distinzione e, ancora più importante, è cercare di evitare che la televisione (con i suoi aspetti positivi e negativi) diventi una sorta di "mamma" con il compito di fare compagnia ai bambini per farli sentire un pò meno soli.
Di Palma Rosa, Maugeri Sara, Zafarana Viola, Zappalà Maria Lucy - Alunne della IV A del Liceo delle Scienze Sociali presso il Liceo Polivalente Statale "Quintiliano" di SIRACUSA. Anno Scolastico 2001-2002.