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MERAVIGLIOSA ESPOSIZIONE DELLA PROVINCIA DI
SIRACUSA
La provincia di Siracusa racchiude nella
sua varia superficie un vasto patrimonio
culturale. Rappresenta perciò una via
d'accesso privilegiata alla conoscenza della
Sicilia e al percorso compiuto dall'uomo
occidentale dalla preistoria ad oggi.
SIRACUSA E IL
SUO ENTROTERRA
La zona é caratterizzata dal vasto
patrimonio culturale di Siracusa (città
egemone della Magna Grecia, poi romana,
bizantina, araba, normanna, sveva, angioina,
spagnola) e, nel suo entroterra, dalle
vicende di feudi dove, tra il XVII e XVIII
secolo, sono nate come colonie agricole le
città di Fiori-dia, Canicattini Bagni e S.
Paolo Solarino
SIRACUSA
Città sul mare tra le più belle del
Mediterraneo, ricca di storia e di
monumenti, Siracusa esprime tutta la varietà
e complessità culturale della Sicilia dalla
preistoria ai giorni nostri. In una
posizione fortunata (una grande terrazza
calcarea che si affaccia sulla sottostante
linea costiera) e dotata di un magnifico
porto naturale, la città odierna é divisa
tra una parte vecchia, Ortigia, e una nuova
di recente espansione. La città vecchia, che
insiste su un isolotto, mostra
immediatamente il fascino di un luogo che ha
visto succedersi e stratificarsi, in oltre
tremila anni, espressioni importanti delle
mag-giori civiltà del Mediterraneo. Il Duomo
(tempio dorico costruito su insediamenti
siculi, basilica bizantina, chiesa normanna,
tardo rinascimentale e infine barocca) da
solo ne é una sintesi perfetta.
Visitare Ortigia, l'anima di Siracusa, é
un'esperienza piacevole e insieme profonda:
un lungo viaggio in appena un chilometro
quadrato tra templi greci e chiese
cristiane, palazzi svevi, aragonesi e
barocchi, cortili, vicoli arabi, botteghe,
modeste abitazioni e grandi edifici
pubblici. Belle piazze. Un quartiere ebraico
e la sinagoga trasformata in chiesa
cattolica. Strade animate e vicoli solitari.
Case abbandonate. La Fonte Aretusa, luogo
legato a un mito. Ristoranti, caffè,
librerie e negozi. Una biblioteca che
custodisce libri rari e antichi. Una
preziosa collezione numismatica.
La Galleria Regionale con opere di
Antonello da Messina e Caravaggio.
L'Istituto del Dramma Antico. Un
sorprendente Museo del Cinema. Qualche
albergo.
Quasi ovunque una peculiare impronta
barocca data dalla ricostruzione
settecentesca dopo il terremoto del 1693 e,
già dal secolo precedente, dall'opera dei
Vermexio, famiglia illustre di architetti
siracusani.
E' impossibile riassumere la ricchezza
monumentale, la bellezza, la vivacità e la
malinconia di Ortigia. Comunque capiti di
percorrerla - secondo precisi itinerari o
affidandosi al caso -s'incontrerà sempre il
mare: il grande porto naturale che é
bellissimo al tramonto, il mercato, gli
odori per le strade, i menu di pesce dei
ristoranti. Ogni cosa a Ortigia riporta al
mare. E al rapporto col mare - più o mene
intensamente vissuto dall'antichità ad oggi
- la città vecchia deve il suo fascine e la
sua ricca storia ma anche il sue futuro
incerto.
Lasciata Ortigia, si raggiunge la città
moderna.
L' area urbana di più recente ed ampia
espansione ha inglobato parte del patrimonio
archeologico della città come le Latomie dei
Cappuccini, la Chiesa e le Catacombe di San
Giovanni Evangelista, il Santuario di
Demetra e Kore. Relativamente isolato, il
Parco della Neapolis con il Teatro Greco (il
più grande giunto fino a noi dall'antichità)
l'Anfiteatro Romano, l'Ara di Ierone II, le
Latomie del Paradiso e di S. Venera, la
Grotta dei Cordari e l'Orecchio di Dionisio,
riesce a dare le suggestioni di un luogo
dove ancora natura, storia e mito
s'incontrano. Il Museo Archeologico
Regionale Paolo Orsi, tra i maggiori del
mondo, espone in una nuova e ben organizzata
sede importantissimi reperti della
preistoria siciliana, della città greca,
delle sue colonie e di altre città
greco-occidentali. Poco distante, gestito da
privati, vi é un Museo del papiro.
La vita culturale cittadina é conosciuta
soprattutto per il ciclo biennale di
spettacoli classici che hanno il loro spazio
scenico nel Teatro Greco. Antico luogo di
culti differenti, Siracusa mantiene una
intensa religiosità nella devozione alla
Madonna (cui è stato dedicato di recente un
grande santuario) e a S. Lucia, la santa
patrona (consigliabile una visita alla
chiesa omonima).
Nei dintorni si segnalano, lungo la via
Elorina ( S.S. 115), il Ginnasio Romano, il
Fiume Ciane (dove cresce rigoglioso il
papiro) e i resti del Tempio di Zeus. In
direzione di Belvedere, il Castello Eurialo,
grandiosa fortificazione greca voluta nel
402 a.C. da Dionisio il Vecchio.
A sud della città alcune zone balneari
molto frequentate d'estate: il lido
Are-nella, Ognina, la bella spiaggia di
Fontane Bianche vicino al borgo di
Cassibile.
FLORIDIA,CANICATTINI BAGNI, SOLARINO.
Nate come colonie agricole tra il
Seicento e il Settecento, Floridia,
Canicattini Bagni e Solarino presentano la
struttura regolare delle agrotown feudali di
quel periodo. Cresciute rapidamente, nel
Novecento si sono arricchite di un liberty
minore eclettico - espressione di un
crescente ceto medio protrattosi talvolta
fino agli anni '50.
Floridia si raggiunge percorrendo
la statale 124, in direzione Ovest, da
Siracusa. La città, che oggi conta 20.000
abitanti, pur mantenendo una vocazione
agricola, ha avuto in questi anni un
discreto sviluppo commerciale e
artigianale.Interessanti l'impianto
urbanistico a maglie regolari e, ancora
visibile, la prima casa del vecchio borgo
rurale costruita nel 1627.
Solarino é insediato in un luogo
che, secondo una tradizione locale, vide la
predicazione dell'Apostolo Paolo. Da qui il
nome di S. Paolo Solarino dato in origine al
paese. Il cuore del paese é la piazza con il
Palazzo Requesens, dimora di campagna dei
feudatari che alla metà del 700 fondarono il
borgo.
Canicattini Bagni, decoroso centro
agricolo, é circondato da una campagna
fertile e piena di testimonianze del mondo
rurale legato alla vita nei feudi
dell'entroterra siracusano e del Val di
Noto.
Nel territorio dei tre comuni: sulla
strada Floridia-Cassibile, la settecentesca
Villa del barone Del Grado, le grotte
Chiusazza, Conzo, Monello, Perciata,
Spinagallo. Sulla Floridia-Canicattini, la
cava Spampinato e una Villa-Museo privato
che raccoglie materiali d'interesse
enologico.
In direzione Belvedere-Priolo, due
necropoli: una in proprietà Midiri, l'altra
presso la Cava Rivettazzo. Nelle immediate
vicinanze di Canicattini: il Ponte di Alfano
(la porta monumentale di una villa feudale
del 700 ). D'interesse paesaggistico ed
archeologico, le contrade Cardinale, Bagni,
Petracca, Cavasecca. Una Necropoli bizantina
e resti di ville romane si trovano in
contrada Bagni. Chiese bizantine rupestri in
contrada Cugni di Cassero, S. Alfano e
Petracca. Nei pressi di Solarino: case
rurali, masserie e frantoi nelle località
Balatazza, Maltese, Locozio e Cozzo-Collura.
In quest'ultima località: reperti romani,
ruderi di una chiesa, un pozzo che si vuole
originato da un miracolo di S. Paolo.
A NORD DI
SIRACUSA
Lo stridente contrasto tra un esteso
agglomerato industriale e alcuni
importantissimi siti archeologici giacenti
nella stessa area, la religiosità popolare
di Melilli, il porto di Augusta e il mare di
Brucoli, gli aranceti di , Lentini e
Francofonte nell'entroterra, compongono la
variegata zona nord siracusana.
THAPSOS, PRIOLO
E MELILLI
Lasciata Siracusa in direzione nord,
imboccata la S.P. 95 (ex S.S. 114), si é a
Scala Greca: su di un costone roccioso si
notano alcune grotte naturali dove si
praticava il culto di Artemide. Poco più
avanti, tombe elleni-stiche, le Necropoli
Targia e Renella, i resti del villaggio
neolitico di Stentinello. Superata Marina di
Melilli, sulla penisola Magnisi, in
territorio di Priolo, Thapsos,
importantissimo sito archeologico del XV
sec. a.C. Proseguendo la S.P. 95 si arriva
al bivio per Melilli. Sulla piazza del
paese, il Santuario di S. Sebastiano, luogo
legato ancora oggi ad uno dei culti più
antichi e sentiti della Sicilia orientale,
meta a primavera del pellegrinaggio dei
"nuri" (i nu-di).
MEGARA HYBLAEA
Nell'area di un vasto polo industriale, 6
km. prima di Augusta, si trova Megara
Hyblaea, sito archeologico di grande
importanza i che ha consentito agli
archeologi di far luce sul modo in cui
venivano fondate le polis della Magna
Grecia.
AUGUSTA
Fondata da Federico II, il quale colse il
valore strategico del luogo e vi edificò un
castello, Augusta é oggi una città
industriale e commerciale di circa 40.000
abitanti. Dai primi del Novecento uno dei
maggiori porti militari e civili del
Mediterraneo. Come Siracusa, Augusta ha il
suo centro storico su un'isola dove insiste
la mole del Castello Svevo che guarda il
mare.
Il centro storico presenta chiese ed
edifici barocchi di rilievo. Vi si accede da
una Porta Spagnola del 1681.
Città "spagnola" (visibili alcune torri
cinquecentesche poste a salvaguardia del
porto) Augusta mantiene questa radice
culturale in alcune feste religiose: la
festa di S. Domenico (patrono della città)
ha luogo il 23 e 24 maggio per ricordare la
cacciata dei turchi, avvenuta negli stessi
giorni del 1594. Nelle immediate vicinanze,
Brucoli. Situato in una bella insenatura,
con un castello cinquecentesco, é oggi una
località turistica.
Tradizionale a Brucoli la ristorazione a
base di pesce.Vicino l'Eremo di S. Maria
dell 'Adonai.
Nel territorio di Augusta, la Baia di
Agnone con ampio panorama e la federiciana
Basilica del Murgo.
CARLENTINI,
LENTINI E FRANCOFONTE.
Dalla SP. 47, lasciata Augusta in
direzione nord, si raggiunge il bivio per
Carlentini e Lentini. Tra le due città, il
sito archeologico di Leontinoi,
Carlentini nacque come avamposto militare
nel XVI secolo, successivamente sviluppò una
vocazione agricola che ha mantenuto.
La Chiesa Madre, coeva alla fondazione
della città, é stata ricostruita nel 700
con l'aggiunta di un alto campanile,
inconsueto nelle chiese del siracusano.
Lentini prende il nome dall'antica Leontinoi
greca fondata da coloni calcidesi nel 729
a.C.
Nell'abitato, la Chiesa Madre intitolata
a S. Alfio (compatrono della città con
Filadelfio e Cirino), la Chiesa della
Fontana, la Grotta dei Santi (del III
secolo) e il Museo Archeologico. Molto
sentiti i festeggiamenti dei santi patroni
dal 9 all'11 maggio. Particolari alcune
tradizioni gastrono-miche a base di rane,
gamberetti e focacce ripiene.
D'interesse naturalistico il "biviere",
un grande stagno adesso bonificato. Tra
Lentini, Carlentini e Francofonte si notano
magnifici giardini di arance (le migliori in
Sicilia) coltivate in bei terrazzamenti.
Francofonte é un centro agricolo che vive
prevalentemente della coltivazione del
pregiato tarocco siciliano. La piazza
centrale del paese é impreziosita dal
settecentesco Palazzo Palagonia (attuale
sede del Municipio) che insiste sui ruderi
di un castello medioevale. L'itinerario
della zona nord può essere completato con
visite a Pedagaggi, Villasmundo e alla
tenuta settecentesca di Sangiuliano.
L'ALTOPIANO
IBLEO
L'altopiano ibleo, l'area interna e
montana della provincia di Siracusa,
morfologicamente roccioso, segnato da
profonde incisioni nel calcare, le cave, é
caratterizzato dalla presenza millenaria
dell'opera dell'uomo che nel corso del tempo
vi ha lasciato segni sorprendenti di civiltà
diverse, talvolta antichissime. Il panorama
economico, urbanistico ed umano attuale,
evolutosi negli ultimi decenni in modo
discreto e meno traumatico che altrove, si
presenta ancora prevalentemente rurale, poco
chiassoso e gradevole. Le principali
comunità dell'altopiano (Palazzolo Acreide,
Bu-scemi, Buccheri, Cassaro, Ferla, Sortino)
mantengono una notevole coesione culturale
ed una continuità evidente con il loro
passato. Si offrono perciò come luoghi di
straordinario interesse oltre che sotto
l'aspetto paesaggistico ed archeologico
anche sotto quello et-no-antropologico.
PALAZZOLO
ACREIDE
L'antica Akrai greca é oggi un ospitale
paese di circa 11.000 abitanti, ricco di
folclore, di feste religiose e di una vivace
vita culturale soprattutto estiva. Palazzolo
offre al visitatore le suggestioni di un
sito antico che si integra bene con gli
insediamenti più recenti e la vita di una
comunità che ancora oggi ama vivere,
ritrovarsi e riconoscersi nel rito, nella
festa e in una vita quotidiana serena,
piacevole e civile. Da visitare il Teatro
Greco che, in posizione panoramica, domina
la valle dell'Anapo.
A ridosso del teatro sono i resti del
Tempio di Afrodite, a sud-est le Latomie
dette dell' Intagliata e dell'Intagliatella.
Ai piedi del colle che ospita la cavea del
teatro, altre latomie conosciute come Templi
Ferali. Più in basso, un percorso
contrassegnato da bassorilievi scolpiti nel
calcare, chiamati dalla gente del posto
"santoni", in realtà emozionante
testimonianza del culto di Cibele, l'antica
grande dea madre del mondo mediterraneo ed
orientale. La città attuale si sviluppa tra
chiese barocche (di rilevo S. Sebastiano,
S.Paolo e la Chiesa dell'Annunziata) vicoli
e cortili di sapore medioevale, palazzi
padronali dove il barocco siciliano
s'incrocia con l'ottocento borbonico e un
più recente liberty. Di particolare
interesse una visita alla Casa-museo: dovuta
al lavoro appassionato del rimpianto
etnologo Antonino Uccello, conserva
importanti testimonianze della civiltà
materiale e del folclore ibleo e siciliano.
Nei dintorni, S. Lucia di Mendola: sito
greco-romano e paleocristiano in un
paesaggio rurale e boschivo di querce
secolari, carrubi e ulivi.
BUSCEMI,
BUCCHERI, CASSARO, FERLA, SORTINO
Raro esempio di paese-museo, Busce-mi
propone un itinerario che, sviluppandosi
attraverso i luoghi autentici del lavoro
contadino, é come una finestra sul mondo
rurale ibleo. Nel paese non mancano peraltro
presenze di bella architettura barocca.
Buccheri é il comune più alto della
provincia di Siracusa (820 M. slm). In una
zona boschiva, collocato lungo le pendici
del monte Lauro, il paese, che mantiene
tracce medioevali, é abbellito da chiese ed
edifici settecentesci. I boschi, le cave (la
"stritta" in particolare), un panorama che
spazia fino all'Etna, la presenza di strane
costruzioni (le neviere e i rifugi dei
pastori) fanno del territorio di Buccheri un
luogo ideale per escursioni in un ambiente
ancora perfettamente integro. Vicino
Buccheri, Casmene. Sito archeologico greco,
si raggiunge percorrendo la strada Buccheri
- Giarratana. Cassaro prende il suo nome da
"qasr" (in arabo, castello). Il sito
dell'antico fortilizio arabo, situato nel
punto di confluenza dei fiumi Anapo e
Calcina-ra, si trova ai piedi del borgo
attuale. Da Cassaro si può raggiungere la
Necropoli di Pantalica. Consigliabili
escursioni lungo il percorso della vecchia
ferrovia che collegava il paese con
Palazzolo Acreide e Buscemi. Borgo di
origine medioevale, Feria deve il suo
impianto attuale alla ricostruzione barocca
(ben evidente nelle sue chiese) seguita al
terremoto della fine del 600. Fuori paese:
Castel di Lega (costruzione rupestre
preistorica), Villa Braida (antica residenza
nobiliare), Grotta di S. Anna (parte di un
complesso di sepolcri bizantini). Da Feria
si raggiunge la sommità della Necropoli di
Pantalica dove é situato l'Anaktoron, "il
castello del principe" dell' insediamento
protostorico.
Sortino, oggi paese di marcata impronta
settecentesca, con palazzi e belle chiese,
deriva probabilmente il nome dal destino dei
suoi antichi abitanti: gli "sciuttini",
coloro che sono "scruti" (usciti), prima in
epoca bizantina, poi araba, dal vicino sito
preistorico di Pantalica che, come la
riserva naturale della Valle dell'Anapo, si
raggiunge da Sortino.
PANTALICA
I Costruita da popolazioni insediate in
Sicilia prima dell'arrivo dei Greci, é la
più grande necropoli del bacino del
Medi-terraneo.
Oltre 5000 tombe a grotticelle
artificiali, scavate in profondi costoni
rocciosi la rendono simile a un favo di api.
Le tombe sono divise in cinque gruppi da
assegnare essenzialmente a due dei quattro
periodi nei quali si suole dividere la tarda
età del bronzo. Al primo periodo (XIII - XI
secolo a.C.) appartengono l'imponente
necropoli nord e quella nord-ovest. Al terzo
periodo (IX - VIII secolo a.C.) le necropoli
sud, Filiporto e Cavetta. L'unica
testimonianza di costruzione non rupestre
del complesso é data dai resti dell'
Anaktoron, probabilmente una reggia
fortificata.
Pantalica, insediamento pre-greco durato
2000 anni, ha avuto una fase bizantina
durante la quale è stata luogo di culto ed
insediamento urbano. Di quest'ultimo periodo
restano tre quartieri e le relative chiese
rupestri. La presenza araba segna la fine
della civiltà di Pantalica, da allora essa
sarà conosciuta solo come la città dei
morti.
LA VALLE
DELL'ANAPO
Località di rara bellezza (oggi area
demaniale d'interesse naturalistico)
attraversata dal fiume Anapo, comprende una
parte della Necropoli di Pantalica. Per le
visite ci si avvale di un servizio gratuito
che trasporta i visitatori accompagnandoli
lungo i 13 Km. dell'area protetta.
VERSO SUD
Da Siracusa, percorrendo la statale 115
(l'antica via Elorina) si raggiungono Avola,
Noto, Rosolini, Pachino, Portopalo: la zona
sud della provincia di Siracusa. Le terre
fertili dei giardini di agrumi, delle
mandorle, del vino. Il
mare delle antiche tonnare e delle
spiagge sottratte al cemento, della macchia
mediterranea, della luce intensa e
trasparente del sud estremo della Sicilia. I
luoghi selvatici, incantevoli e perturbanti,
di Cava Grande e Castelluccio. Lo splendore
barocco di Noto.
AVOLA
Conosciuta per l'eccellente qualità della
sua mandorla "pizzuta", é nota anche per la
pianta esagonale del suo centro storico.
Città agricola di 35.000 abitanti, vivace
ed operosa, é stata interamente ricostruita
nel sito attuale dopo il terremoto del 1693.
Avola si presenta, nel suo centro storico,
aperta e spaziosa "città nuova di geometrica
armonia, di vie dritte, d'ariose piazze,
d'architettura di luce e fantasia", come ha
scritto Vincenzo Consolo.
In costante incremento demografico, Avola
si é però sviluppata di recente in modo
alquanto disordinato. Nei dintorni,
testimonianze che vanno dalla preistoria
all'età moderna: il vecchio sito, Avola
Antica, sul monte Aquilone, la riserva
naturale di Cava Grande del Cassibile con
tutto il suo patrimonio naturalistico,
storico e antropologico, i resti di una
villa romana sul lungomare del paese. La
marina vecchia e la tonnara.
Rinomata la pasticceria ed interessanti
alcuni aspetti della gastronomia locale.
Intense e molto sentite alcune feste
religiose, in particolare la festa di S.
Sebastiano.
NOTO
E' una delle città più belle della
Sicilia ed offre un panorama architettonico
unico al mondo per l'unità e l'armonia di
uno stile barocco dal carattere solare e
floreale, reso di naturale evidenza dal
colore rosato della pietra utilizzata per
costruire la città. Noto va visitata con
cura, lentamente. Ogni suo angolo, ogni
pietra, superato l'impatto emozionante con
le scenografiche espressioni della sua
architettura maggiore (la Cattedrale con la
scalinata, S. Domenico, Palazzo Ducezio,
Palazzo Nicolaci, per citare gli esempi più
noti), riserva delle sorprese. Ogni cosa,
anche la più minuta, conserva una sua grazia
"barocca" e comunica dell'attenzione con la
quale si volle ricostruire la città nel sito
attuale dopo il devastante terremoto del
1693. Interessante anche la città "minore"
dei quartieri popolari, in particolare l'Agliastrello.
Importanti le tradizioni culturali e
religiose di Noto: molto sentito il culto di
S. Corrado, patrono della città, al quale si
dedicano due feste solenni, in febbraio ed
agosto. A maggio la sagra della "Primavera
Barocca" e l'Infiorata. In estate
manifestazioni culturali di rilievo
internazionale. Buona la gastronomia, di
eccellente qualità la pasticceria. Nei
dintorni immediati di Noto, in direzione
Nord, nel silenzio di cave alberate, l'Eremo
di S. Corrado fuori le mura e il Santuario
di S. Maria della Scala. Vicino, numerose
ville padronali. Verso il mare, Noto Marina,
zona balneare con spiagge e hotel. Il
restante vasto territorio é assai ricco di
patrimonio archeologico e naturalistico. Di
rilievo le stazioni preistoriche di
Finocchito e Castelluccio (sito principale
di una importante civiltà della prima età
del bronzo) e le rovine di Noto Antica
(testimonianze che vanno dalla preistoria al
XVII secolo). In direzione di Pachino, la
Villa Romana del Tellaro con preziosi
mosaici. Sul mare, il sito greco di Eloro e
la riserva naturale di Vendicari: splendide
spiagge, scogliere, macchia mediterranea e
fauna, terrestre e marina, protette.
ROSOLINI
Rosolini, al centro di ben coltivati
terreni, si presenta come un grosso borgo
agricolo d'aspetto ottocentesco. Piacevole
una visita alla piazza centrale del paese
(Piazza Garibaldi) che ogni sera diviene il
principale luogo d'incontro dei suoi
abitanti. Un appuntamento con la religiosità
ed il folclore locale é "la cavalcata", il
giorno di S. Giuseppe.
Da Rosolini si raggiunge Cava d'Ispica:
impressionante sovrapposizione di necropoli
pre-greche, catacombe, ipogei bizantini e
abitazioni rupestri che vanno dalla
preistoria fino quasi ai giorni nostri.
PACHINO,
MARZAMEMI, PORTOPALO
Al confine estremo dell'Europa, Pachino,
Marzamemi e Portopalo si raggiungono
deviando dalla statale 115, all'altezza di
Noto, per la strada provinciale n. 19.
Pachino é da sempre, nella Sicilia sud
orientale, la città delle vigne e del vino.
Oggi vi si pratica anche un'agricoltura
moderna orientata verso l'esportazione. La
campagna circostante, densa di odori,
avvolta in una luce già africana, é molto
bella. E' consigliabile perciò percorrere le
strade poderali intorno , paese.
La città non presenta aspetti monumentali
di rilievo, tuttavia una visita alla piazza
e al mercato, la vivacità e gli odori quasi
orientali delle botteghe, le caratteristiche
mediterranee e qualche richiamo maltese
della sua architettura spontanea, i suoni
"arabi" degli ambulanti, i caffè, rendono
una visita a Pachino estremamente piacevole.
Nei dintorni, siti archeologici di rilievo
(le Grotte Corruggi e Calafatimi del
mesolitico e neolitico, "i Cugni" di
Calafarì-na, la Basilica di S. Lorenzo Lo
Vecchio) e belle spiagge.
Da Pachino si raggiungono le vicine
Marzamemi e Portopalo. Marzamemi é un
paesino di pescatori di bellezza
"metafisica"costruito intorno a una vecchia
tonnara. I prodotti della lavorazione del
tonno si possono acquistare presso alcune
imprese artigiane del luogo. Da Marzamemi,
percorrendo una bella strada litoranea, si
raggiunge Portopalo. Portopalo deve il suo
fascino al mare, al porto e alle attività
legate alla pesca. Il paese, cresciuto in
modo spontaneo, ha comunque una sua
bellezza, un sapore marcatamente
mediterraneo. Al porto, ogni sera al
tramonto, il mercato all'asta del pesce. Nei
pressi di Portopalo l'Isola di Capo Passero,
la punta estrema della Sicilia sud
orientale.
Sull'isola, interessante flora di palme
nane ed un fortilizio svevo-aragonese.