Il
Sacerdote Andrea Santoro Martire Cattolico
All'udienza generale le commosse
parole di Benedetto XVI in ricordo del sacerdote barbaramente ucciso in Turchia
"Non possiamo non ricordare quest'oggi don
Andrea Santoro - grazie, grazie per questo applauso -, sacerdote Fidei donum della diocesi di Roma,
ucciso in Turchia la scorsa domenica, mentre era in chiesa raccolto in
preghiera. Proprio ieri sera mi è giunta una sua bella lettera, scritta il 31
gennaio scorso insieme alla piccola comunità cristiana della parrocchia Sancta
Maria in Trebisonda. Ho letto ieri sera con profonda commozione
questa lettera, che è uno specchio della sua anima sacerdotale, del suo amore
per Cristo e per gli uomini, del suo impegno proprio per i piccoli, nel segno
del Salmo che abbiamo ascoltato. Sarà pubblicata su "L'Osservatore
Romano" questa lettera, testimonianza di amore e di adesione a Cristo e
alla sua Chiesa. A questa lettera ha unito un messaggio di donne della sua parrocchia,
che mi invitano ad andare lì. E nella lettera di queste donne si rispecchia
anche lo zelo, la fede e l'amore, che erano vivi nel cuore di don Andrea
Santoro.
Il Signore accolga l'anima di questo silenzioso e coraggioso servitore del
Vangelo e faccia sì che il sacrificio della sua vita contribuisca alla causa
del dialogo fra le religioni e della pace tra i popoli".
(Benedetto XVI, udienza
generale, 8 febbraio 2006)
(©L'Osservatore
Romano - 10 Febbraio 2006)
Pochi giorni prima di essere barbaramente ucciso,
don Andrea Santoro aveva inviato una toccante lettera a Benedetto XVI. È stato
lo stesso Santo Padre a rivelarlo nel corso dell'udienza generale. "È uno
specchio della sua anima sacerdotale - ha detto -, del suo amore per Cristo e
per gli uomini, del suo impegno per i piccoli". Pubblichiamo qui di
seguito il testo integrale della lettera scritta da don Santoro:
Roma 31 gennaio 2006
Santità,
le scrivo a nome di alcune signore georgiane della mia parrocchia "Sancta
Maria" a Trabzon (Trebisonda) sul Mar Nero in Turchia. Me l'hanno dettata
in turco, la traduco come è uscita dalla loro bocca così gliela faccio avere in
occasione della mia venuta a Roma. Io sono don Andrea Santoro, prete
"Fidei donum" della Chiesa di Roma in Turchia, nella diocesi di
Anatolia, qui residente da 5 anni. Il mio gregge è formato da 8/9 cattolici, i
tanti ortodossi della città e i musulmani che formano il 99 per cento della
popolazione. Sarebbe lei Santità, sia il vescovo della mia diocesi di partenza
(Roma) sia il vescovo della mia diocesi di arrivo dal momento che si tratta di
un "Vicariato apostolico". È a questo doppio titolo che le recapito
la lettera delle tre georgiane.
"CARO PAPA,
a nome di tutti i georgiani la salutiamo.
Da Dio chiediamo per te salute nel nome di Gesù.
Siamo molto contenti che Dio ti ha scelto come Papa. Prega per noi, per i
poveri, per i miseri di tutto il mondo, per i bambini. Crediamo che le tue
preghiere arrivano dirette a Dio. I Georgiani sono molto poveri, hanno debiti,
senza casa, senza lavoro. Siamo senza forze.
Viviamo in questo momento a Trabzon e lavoriamo. Tu prega che Dio ci benedica e
crei in noi un cuore nuovo e pulito. Noi non dimentichiamo la vita cristiana e
per i turchi cerchiamo di essere un buon esempio nel nome di Dio, perché per
mezzo nostro vedano e glorifichino Dio.
Noi abbiamo molte cose da dire e da raccontare ma, Inshallah, se verrai a
Trabzon potremo parlare faccia a faccia. La tua venuta sarà una festa felice.
Da Dio chiediamo e auguriamo per te salute e pace e vita cristiana. Baciamo le
tue mani. Saremo contenti che tu ci risponda e ci mandassi una foto con la tua
firma.
Tu come papà comune prega per don Andrea e Loredana, che Dio dia loro forza e a
Trabzon per mezzo loro la Chiesa cresca e si moltiplichi.
Maria, Marina e Maria".
A nome degli altri cristiani georgiani ti invitiamo a Trabzon per la tua
prossima venuta a Novembre in Turchia.
Santità,
mi unisco a queste tre donne per invitarla davvero da noi. È un piccolo gregge,
come diceva Gesù, che cerca di essere sale, lievito e luce in questa terra. Una
sua visita, se pur rapida, sarebbe di consolazione e incoraggiamento. Se Dio
vuole... a Dio niente è impossibile.
La saluto e la ringrazio di tutto. I suoi libri mi sono stati di nutrimento
durante i miei studi di teologia. Mi benedica. E che Dio benedica e assista
anche lei.
don Andrea Santoro
Prete "Fidei donum" della diocesi di Roma in Turchia,
diocesi di Anatolia, città di Trabzon sul Mar Nero,
chiesa di "Sancta Maria".
(©L'Osservatore
Romano - 10 Febbraio 2006)
I messaggi di cordoglio del
Santo Padre
"Particolare vicinanza" alla comunità
cristiana della Turchia, colpita dall'assassinio di Padre Andrea Santoro -
avvenuto nel pomeriggio di domenica 5 febbraio a Trabzon (Trebisonda), in
Anatolia, mentre era raccolto in preghiera nella chiesa di Santa Maria - è
stata espressa da Benedetto XVI nel seguente telegramma indirizzato a Monsignor
Luigi Padovese, Vescovo titolare di Monteverde, Vicario Apostolico
dell'Anatolia:
Informato della tragica morte di Don Andrea Santoro
missionario Fidei donum della Diocesi di Roma che svolgeva in Turchia con
generosità e zelo apostolico il ministero in favore del Vangelo e a servizio
delle persone bisognose ed emarginate desidero far pervenire in questo doloroso
momento l'espressione della mia particolare vicinanza a codesta comunità
cristiana riaffermando la mia ferma deplorazione per ogni forma di violenza e
mentre assicuro fervide preghiere di suffragio per così zelante sacerdote
imparto a Lei venerando fratello ai sacerdoti e ai fedeli tutti la
confortatrice Benedizione Apostolica.
BENEDETTO XVI
Benedetto XVI ha anche espresso la propria "sentita partecipazione"
al dolore dell'intera Chiesa di Roma con il seguente telegramma indirizzato al
suo Vicario Generale, Cardinale Camillo Ruini:
Profondamente colpito dalla tragica scomparsa di Don
Andrea Santoro ucciso a Trabzon in Turchia mentre era raccolto in preghiera
desidero assicurare la mia sentita partecipazione al dolore dell'intera Chiesa
di Roma per la grave perdita di così stimato e zelante sacerdote Fidei donum e
mentre auspico che il suo sangue versato diventi seme di speranza per costruire
un'autentica fraternità tra i popoli elevo fervide preghiere di suffragio per
il coraggioso testimone del Vangelo della carità e di cuore imparto la
confortatrice Benedizione Apostolica ai familiari in particolare all'anziana
mamma tanto provata e a quanti ne piangono la violenta dipartita.
BENEDETTO XVI
(©L'Osservatore
Romano - 10 Febbraio 2006)