Le tecniche di microfratturazione idraulica del sedimento possono, in taluni casi, generare una sismicità indotta e localizzata.
Alcuni terremoti superiori al 5º grado della Scala Richter, non connessi ad interventi di fratturazione idraulica bensì ad immissioni di smaltimento di fluidi nel sottosuolo profondo, sono stati registrati nell'impianto militare Rocky Mountain Arsenal, vicino a Denver in Colorado. Nel 1967, dopo l'iniezione di 17 - 21 milioni di litri al mese di liquidi di scarto a 3.670 metri di profondità, furono registrate una serie di scosse indotte localizzate nell'area, con una punta massima di magnitudo compresa fra 5 e 5,5[19][20]. Tuttavia, nonostante una parte dell'opinione pubblica e alcuni ambientalisti denuncino la pericolosità del fracking dal punto di vista della sismicità indotta, non sono stati mai pubblicati lavori scientifici che supportino tale ipotesi. Alcuni ricercatori [21][22][23] hanno recentemente ipotizzato che la fratturazione idraulica, unitamente a una rara combinazione di fattori geologici, possa essere stata la causa di due microsismi occorsi nell'aprile e maggio del 2011 nel Lancashire, in Inghilterra, la cui limitata intensità (magnitudo 2.3 e 1.4 della Scala Richter rispettivamente) non avrebbe però potuto costituire in alcun modo un rischio per la popolazione o i manufatti, in quanto sismi di magnitudo tra 2 e 3 tipicamente producono vibrazioni appena percettibili dall'uomo. Uno studio del 2014 ha avanzato l'ipotesi che l'aumento dell'attività sismica riscontrata a partire dal 2001 in alcune zone del Colorado e del New Mexico (USA), situate perlopiù nel raggio di 5 km da pozzi di fratturazione idraulica, dipenda principalmente dall'inizio di operazioni di fracking in tali aree, dal momento che c'è solo un 3% di probabilità che l'aumento registrato si verifichi per variazioni casuali nel tasso di sismicità.[senza fonte]
Sulla critica diretta a questo processo di estrazione di gas naturale dai giacimenti di shale gas, impiegato su larga scala negli Stati Uniti, è basato il documentario Gasland di Josh Fox, candidato al Premio Oscar 2011 per la categoria Documentari. L'Indipendent Petroleum Association of America ha lanciato poi un contro-documentario intitolato TruthLand con l'obiettivo di contestare le conclusioni e il metodo usati da Fox. È in preparazione un seguito di GasLand, sempre per mano di Josh Fox, dal titolo GasLand Part II.
Nel 2015 uno studio dell'United States Geological Survey (USGS) ha dimostrato per la prima volta in modo preciso un rapporto fra il fracking e l'aumento dei fenomeni sismici in 17 territori degli Stati Uniti.[senza fonte]
Un'inchiesta del New York Times ha messo in luce i problemi legati alla concentrazione di radioattività intorno ai pozzi del fracking in Pennsylvania[24].