Cambiamenti climatici sempre più
veloci; milioni di persone colpite ogni anno; impatto sull’economia e
sull’energia: «Global deal per un mondo a carbonio zero», il dossier
del Wwf sullo stato del mondo, non è una di quelle letture consigliate
per rilassarsi la sera.
Sarà vero? Sarà falso? Gli allarmi ormai sono all'ordine del giorno:
ogni gelata preannuncia l'inverno più freddo del millennio e ogni
giornata di sole fa gridare che il pianeta va a fuoco.
Però, gli abitanti delle Maldive stanno preparando il trasloco e le
grandi potenze si stanno già disputando i nuovi passaggi lasciati liberi
dai ghiacci dell'Artico e organizzando la divisione delle risorse
sototmarine.
In effetti, secondo gli esperti del Wwf, l'oceano artico sta perdendo la
sua copertura di ghiacci estiva con circa 30 anni di anticipo; le coste
della penisola antartica stanno perdendo ghiaccio più velocemente e
stanno contribuendo in misura maggiore all’innalzamento del livello del
mare; dal 1990, il livello globale del mare si sta innalzando di una volta
e mezzo più velocemente di quanto previsto. Inoltre si registra un
incremento della concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera a
383 parti per milione nel 2007, cioè il 37% al di sopra della
concentrazione esistente all’inizio della Rivoluzione industriale (nel
1750 era di 280 ppm).
L'impatto di tutto questo sul pianeta viene quantificato in 262
milioni di persone colpite annualmente nel periodo 2000-2004; un miliardo
e 800 milioni di persone colpite da scarsità d’acqua entro il 2025; 50
milioni di persone costrette a diventare rifugiati ambientali nei prossimi
anni; 330 milioni di persone esposte in misura crescente alle alluvioni
nelle zone costiere, lungo i bacini dei fiumi e nelle piccole isole; 180
milioni di persone già colpite da scarsità di cibo e malnutrizione, e
600 milioni di persone in previsione entro il 2080.
Se ppi passiamo all'economia, in questi giorni alla ribalta, il
quadro è deoslante anche senza tenere d'occhio i listini della Borsa: 1
miliardo e 300 milioni di persone nel mondo guadagnano troppo poco per
uscire dalla soglia di povertà di due dollari al giorno; 190 milioni i
disoccupati al livello globale; nei prossimi 10 anni oltre 500 milioni di
persone saranno in cerca di occupazione; 5 miliardi e 300 milioni di
persone non hanno accesso ad alcuna forma di copertura di sicurezza
sociale; 1 miliardo e 600 milioni di persone non hanno accesso all'energia
elettrica (quasi 1 persona su 4); 1 miliardo di persone vivono in
abitazioni povere e prive di servizi essenziali quali l’acqua pulita e i
servizi sanitari;.
Il rapporto si focalizza anche sull'energia e sul problema nazionale.
L'Italia, si dice, ha immense potenzialità nel fotovoltaico. Usando lo
0,5 della superficie italiana (equivalente ai tetti esistenti) per
installare pannelli fotovoltaici potremmo produrre, con la tecnologia
attuale, circa 200 TWh l’anno, equivalente ai 2/3 del fabbisogno
elettrico del paese. Sviluppo del Conto energia e altri sistemi di
incentivazione potrebbero superare gli elevati costi di produzione;
l’80% del mercato del solare termico è rappresentato da Germania,
Grecia e Austria. La Germania ha 8.500.000 metri quadri di pannelli
installati. In Italia appena 1.160.000 metri quadri; attualmente gli usi
termici, che costituiscono complessivamente il 92% di tutti gli usi finali
domestici ed il 54,2 % dei consumi totali, vengono soddisfatti da fonti di
energia non rinnovabile (gasolio e metano).
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