LA COSTITUZIONE EUROPEA: NAZIONI FAVOREVOLI E CONTRARIE.
VARIE DISCUSSIONI SULL'ARGOMENTO
Londra, 8 Giugno - Finchè la situazione in Francia e nei Paesi Bassi non sarà chiarita, non si andrà avanti con il Referendum in Gran Bretagna. E' quanto ha affermato oggi alla Camera dei Comuni il Primo ministro Tony Blair che ha sottolineato inoltre che la Gran Bretagna ora "guida il dibattito sul cambiamento dell'Europa", ha un'influenza sempre maggiore in Europa" e non è più "sul banco degli imputati" come all'epoca dei governi conservatori. "La Costituzione deve essere ratificata da tutti gli Stati membri. Due di loro non sono nella posizione per poterla ratificare e fino a quando la situazione non cambierà, la Costituzione non potrà andare avanti", ha dichiarato il Premier.
L'Aja, 6 Giugno - Secondo i dati
definitivi, resi noti dall'Ufficio elettorale, del Referendum
consultivo svoltosi mercoledi' scorso 1° giugno:
i "No" olandesi alla Costituzione europea sono stati il 61,5%, cioe'
4.705.625 dei voti,
i "Sì" hanno ottenuto il 38,5%, cioè 2.940.730 di voti,
mentre la percentuale dei votanti si è attestata al 63,3%, hanno
votato cioè 7.705.196 dei 12.172.740 aventi diritto
Londra, 6 Giugno - Il Governo britannico
ha sospeso l'iter parlamentare del Referendum di ratifica della
Costituzione europea. Lo ha annunciato il Ministro degli esteri Jack
Straw alla Camera dei Comuni.
Il Ministro ha spiegato che a seguito del No al Trattato degli
elettori francesi e olandesi il governo ha deciso di non fissare una
data per la seconda lettura del disegno di legge che avrebbe aperto
la strada al voto britannico. L'iter parlamentare del disegno di
legge rimarra' bloccato "fino a che non saranno chiarite le
conseguenze" del doppio No di Francia e Olanda.
Non sta alla Gran Bretagna da sola "decidere il futuro" del trattato
che per il governo di Londra continua ad essere "un ragionevole
insieme di regole" per l'allargamento dell'Unione. Lo ha detto il
Ministro degli esteri Jack Straw alla Camera dei Comuni.
L'Aja, 1 Giugno - Il premier olandese Jan
Peter Balkenende si e' dichiarato "deluso" dal risulatto del
referendum olandese sulla Costituzione, vinto dal no con il 63% dei
voti.
Parlando alla televisione pubblica olandese, poco dopo la diffusione
degli exit poll, il primo ministro ha assicurato di volere
rispettare l'esito del voto. Per Balkenende, nonostante il no
olandese, il processo di ratifica della Costituzione deve procedere
negli altri paesi come previsto.
"Gli elettori hanno dato un segnale chiaro", ha affermato
Balkenende, rivolgendosi ai cittadini dagli schermi televisivi. "E'
preoccupante che l'Olanda, uno dei paesi che fanno fondato l'Unione
europea e che normalmente sostiene i nuovi sviluppi, abbia lanciato
un segnale che indica che si vuole una pausa".
Balkenende ha assicurato che il testo di legge con il quale si
chiede al parlamento di ratificare il nuovo trattato costituzionale
sara' ritirato. "Dobbiamo attenerci al voto del popolo olandese", ha
affermato Balkenende, confermando cosi' la volonta' di tenere conto
del risultato. "C'è stato un ritardo nella spiegazione" dell'Europa
ai cittadini dell'Unione: "È la lezione che ho appreso questa sera".
Lo ha dichiarato il Ministro olandese agli Affari esteri, Ben Bot,
commentando il "no" olandese alla ratifica del trattato
costituzionale europeo.
Bot, il quale non ha escluso la riunione da una nuova Convenzione
sulla Costituzione, ha quindi precisato che l'Europa e' stata
spiegata con "anni di ritardo" all'Europa.
Da parte sua, il Segretario di Stato olandese agli Affari europei,
Atzo Nicolai, ha respinto questa sera l'ipotesi di dimissioni di
fronte al "No" schiacciante emerso dal referendum olandese.
PARIGI, 1 giugno - Il "No" ha vinto con il 54,67% dei suffragi
nel referendum sulla ratifica del Trattato costituzionali europeo,
secondo i risultati definitivi proclamati dal Consiglio
Costituzionale.
Il Sì ha ottenuto il 45,33% dei voti.
Íl Tasso di Partecipazione è stato il 69,37% e le astensioni sono
state il 30,63%.
Schede bianche e nulle hanno rappresentato il 2,52% dei votanti.
Risultati definitivi:
Iscritti: 41.789.202.
Votanti : 28.988.300.
Voti espressi: 28.257.778.
Partecipazione: 69,37%
Astenuti: 30,63%.
No: 15.449.508 voti (54,67%).
Si':12.808.270 voti (45,33%).
Parigi, 30 maggio 2005 - Una bocciatura annunciata ma molto più pesante di quanto previsto e temuto. Il 54,87% dei francesi ha detto no alla Costituzione europea (15.422.659 voti) contro il 45,13% che si è pronunciato per il sì (12.686.732 voti). E l'affluenza è stata altissima, il 70%. Un dato superiore a quello del settembre del 1992 quando per il referendum sul trattato di Maastricht andarono alle urne il 69,7% degli aventi diritto. Il no alla Costituzione europea rappresenta un durissimo colpo per il presidente Jacques Chirac, che nel luglio scorso aveva deciso di sottoporre la questione agli elettori sperando in un plebiscito in suo favore.
Mezz'ora dopo la diffusione dei primi exit poll, il capo dell'Eliseo è apparso in televisione per riconoscere la sconfitta. Ma anche per assicurare che la Francia resta nell'Unione europea e che sarà dato nuovo impulso all'azione di governo. Il che significa un imminente cambio della guardia alla guida dell'esecutivo. "Miei cari connazionali - ha esordito Chirac con tono solenne ma anche ostentando grande serenità - la Francia si è espressa democraticamente. Voi avete respinto in maggioranza la Costituzione europea. Questa è la vostra decisione sovrana e io ne prendo atto".
Nonostante questo, il presidente ha ribadito la vocazione europeista della Francia e ha lanciato un messaggio rassicurante agli altri Stati membri dell'Unione europea. "Le nostre ambizioni e i nostri interessi sono profondamente legati all'Europea", ha sottolineato, e "la Francia, come socio fondatore dell'unione, resta naturalmente nell'unione". Partendo da questo presupposto, "voglio dirvi e dire ai partner europei e a tutti i popoli dell'Europa che la Francia continuerà a occupare il suo posto a pieno titolo e rispetterà gli impegni presi. Ve lo assicuro". E ancora: "La decisione della Francia crea inevitabilmente un contesto difficile per la difesa dei nostri interessi in Europa. Dovremo affrontare tutto questo unendoci attorno a una priorità: l'interesse nazionale".
La campagna referendaria e il responso delle urne hanno innescato
un vero e proprio terremoto nel panorama politico francese. Lo
schieramento di Chirac non è l'unico ad avere dei problemi.
Il partito socialista esce a pezzi da questa consultazione, spaccato
al vertice e nella sua base elettorale: mentre nel dicembre scorso,
nel referendum interno, i militanti avevano detto sì alla
Costituzione europea, oggi il 59% avrebbe votato no. Il segretario
Francois Hollande (favorevole all'approvazione della Carta) ha
parlato di "rigetto del potere" e ha chiesto al partito di essere
unito. Il vero trascinatore del no tra i socialisti è stato il
numero due Laurent Fabius, ora rafforzato nelle sue ambizioni
presidenziali per il 2007.
Difficile quindi dire chi ha vinto. Per il 34% degli elettori il
vincitore sarebbe Fabius, seguito dal leader dell'estrema destra
Jean Marie Le Pen con il 27% e dal nazionalista Philippe De Villiers
con il 22%.
E' stato un voto che ha prodotto, secondo l'istituto Tns- Sofres,
quattro "fratture": politica, con la spaccatura dei partiti più
grandi, Ump e Partito socialista; sociologica, operai massicciamente
per il no; generazionale, per il sì hanno votato solo gli anziani; e
di prospettiva europea, per alcuni la Francia sarà più debole in
Europa, per altri più forte.
E le preoccupazioni sociali, più del trattato europeo, sembrano essere stati i veri motivi che hanno spinto al No. Secondo Tns-Sofres in testa, con il 46%, c'è la paura della disoccupazione, poi il malcontento sociale con il 40% ed infine, solo con il 35%, la possibilità di rinegoziare il trattato.
Berlino, 27 maggio - Il Bundesrat, la Camera Alta dei Laender tedeschi, ha approvato il testo della Costituzione europea. Hanno votato a favore i rappresentanti di quasi tutti i 16 Laender, ad eccezione del Meclemburgo che ha scelto l'astensione per evitare una crisi del governo regionale che si sarebbe potuta verificare per la diversità di posizione sull'argomento dei due partiti che ne fanno parte. Dopo il voto del Bundestag (la Camera bassa) del 12 maggio, con il "SI" del Bundesrat, il Parlamento della Germania ha definitivamente ratificato il Trattato.
Madrid, 18 maggio - Il Senato spagnolo ha approvato in via definitiva il Trattato che istituisce la Costituzione europea. Su un totale di 259 senatori, 225 hanno votato a favore, 6 contro, 1 astenuto. La nuova Costituzione europea aveva già ottenuto il consenso degli elettori con il referendum del 20 febbraio scorso e quello del Congresso spagnolo il 28 aprile.
Berlino, 12 maggio - La Costituzione europea è stata ratificata a stragrande maggioranza dal Bundestag tedesco con 569 "si", 23 "no" e 2 astenuti. Il 27 maggio la ratifica passa all'esame del Bundesrat, la Camera delle Regioni. Il Cancelliere Gerhard Scroeder ha commentato il voto come un "responso storico".
11 MAGGIO - Il Parlamento slovacco e la Camera dei deputati di Vienna hanno ratificato oggi la Costituzione europea firmata a Roma il 29 ottobre 2004. Per la Slovacchia si tratta di una ratifica definitiva, sancita dai voti sia della maggioranza di centrodestra al governo sia delle opposizioni.In tutto per i si' hanno votato 116 deputati, per i no 27, 4 gli astenuti. In Austria il voto favorevole e' venuto sia dai due partiti della coalizione di centrodestra, i popolari Oevp del cancelliere Wolfgang Schuessel e la destra nazionalista (Bzoe/Fpoe), sia dai parlamentari dell'opposizione socialdemocratica e Verde. Un solo voto contrario: quello di una deputata, Barbara Rosenkranz dell'Fpoe. Il Trattato dovra' ora essere ratificato anche dalla Camera delle regioni del Parlamento, che tuttavia ha solo il potere di rallentare, ma non rifiutare la ratifica. Il voto favorevole di oggi da parte del Parlamento austriaco segna un ulteriore passo avanti per la ratifica finale della Costituzione europea.
MADRID, 28 APRILE - La Camera dei
Deputati spagnola ha adottato oggi a schiacciante maggioranza il
trattato della Costituzione europea, già ampiamente approvato il 20
febbraio scorso dagli elettori con un referendum. Sui 350 deputati
della Camera 311 hanno votato a favore, 19 contro e 20 erano
assenti. Il testo passa ora al Senato entro due mesi e se verrà
approvato senza emendamenti, come previsto, la ratifica entrerà in
vigore.
Il 20 febbraio, nel primo referendum organizzato nell'Unione europea
sul trattato, gli Spagnoli avevano risposto con un sì netto (76,73%
contro 17,24% di no) ma con un tasso di astensione record (57,68%).
Atene, 19 aprile - Il Parlamento greco ha ratificato la Costituzione europea con 268 voti favorevoli e 17 contrari. La Grecia è il sesto Paese dell'UE ad aver approvato la Costituzione. L'Italia ha ratificato la Costituzione il 6 aprile. Perché la Costituzione entri in vigore deve essere ratificata da tutti e 25 i Paesi membri dell'UE.
Bruxelles, 11 Marzo - Il Belgio accantona definitivamente la possibilita' di convocare un referendum per la ratifica della Costituzione europea. La proposta era sostenuta dal primo ministro Guy Verhofstadt, dai liberali, dagli ecologisti e dalla destra, ma non dai socialisti ed i cristiano-democratici, due dei maggiori partiti del paese. Per convocare il referendum era necessaria una deroga alla Costituzione nazionale e la proposta doveva raccogliere i due terzi dei suffragi del parlamento. Il risultato e' stato, invece, di 73 voti a favore e 62 contro, per cui il progetto viene definitivamente accantonato e tocchera' al congresso federale votare sulla ratifica, probabilmente entro il primo semestre dell'anno.
Lisbona, 12 marzo - Il nuovo premier socialista Jose' Socrates ha annunciato che fara' del tutto per organizzare il referendum sulla Costituzione europea entro il dicembre 2005. Socrates, nel corso della cerimonia di investitura del suo governo, ha aggiunto che si impegnera' in una revisione della Costituzione portoghese che, attualmente, non permette di organizzare un referendum diretto sull'approvazione di un Trattato internazionale.
BERLINO, 8 Marzo - Il Bundestag, la
Camera bassa del Parlamento tedesco, ratificherà la Costituzione
europea probabilmente il 12 maggio prossimo, secondo quanto
affermato dalla Deputata socialdemocratica Angelica Schwall-Dueren,
vice capogruppo Spd al Bundestag.
In dichiarazioni riportate oggi dal Quotidiano Berliner Zeitung, la
Deputata ha detto che i Parlamentari tedeschi intendono portare a
termine il processo di ratifica prima del referendum francese sulla
costituzione, in programma per il 29 maggio.
L'obiettivo, ha osservato Angelica Schwall-Dueren, sarebbe anche
quello di sostenere con un voto positivo in Germania coloro che in
Francia sono a favore del testo di nuova Costituzione Ue.
In Germania, come in Italia e altri paesi dell'Unione, non è
previsto un Referendum sulla Costituzione Ue, che viene ratificata
invece per via parlamentare.
Essa dovrà essere approvata con la maggioranza dei due terzi sia al
Bundestag che al Bundesrat, la Camera alta delle Regioni.
PARIGI, 6 Marzo - Dopo il Sì "di
sinistra" dei Socialisti al Referendum sulla Costituzione europea
scende in campo quello del centrodestra: "l' Europa merita un Sì".
Oggi l' Ump, il partito di Nicolas Sarkozy e di Jacques Chirac, ha
aperto la sua campagna per un Sì "franco e massiccio". Ma il Sì,
nonostante i pronunciamenti dei due più grandi partiti, perde
continuamente punti nei sondaggi, anche se resta favorito.
Secondo l' ultimo, pubblicato oggi dal Journal du Dimanche, il Sì è
al 58%, ma perde 3 punti, rispetto all' inizio di febbraio. Il No è
al 42%, ma è in crescita di 3 punti.
Al Consiglio nazionale dell' Ump Sarkozy ha presentato una mozione,
votata dal 90,8% dei suoi membri, che era stata in precedenza
vistata dai padri 'nobili' dello schieramento gollista: Jacques
Chirac, Jean-Pierre Raffarin, Alain Juppé, Valery Giscard d' Estaing
e Edouard Balladur. L' Ump si impegna "con tutte le sue forze, senza
ambiguità e senza riserve affinché i francesi dicano Sì all' Unione
europea".
E' un Europa - secondo l' Ump - che deve lavorare, in particolare,
sul piano della concorrenza economica, della lotta all' immigrazione
clandestina e dei giovani "attraverso un patto europeo per la
gioventù". Nella mozione è anche contenuto - per volontà di Sarkozy
- un riferimento all' adesione della Turchia all' Ue, una questione
delicata che sta dividendo il partito. Chirac è per l' adesione, l'
Ump parla, nel testo approvato oggi, solo di un "partenariato
privilegiato".
Una iniziativa tutta di Sarkozy, quella di parlare oggi della
Turchia, visto che Chirac e Raffarin ripetono continuamente che le
due questioni - Costituzione europea e adesione della Turchia all'
Ue - non sono collegate.
E un sostenitore del No, come il presidente del Movimento per la
Francia, Philippe de Villiers, fa subito notare che "il Sì ufficiale
di Sarkozy è in realtà un No ufficioso. Dico questo - ha aggiunto -
perché me l' ha detto". La campagna per il Referendum - si voterà il
29 maggio - si apre in una settimana segnata da manifestazioni e
scioperi in Francia.
ATENE, 6 Marzo - Il Partito socialista
greco - Pasok, all'opposizione - ha espresso il suo sostegno alla
Costituzione europea chiedendo però il referendum per ratificarla.
Al termine della tre giorni del 7° congresso il Pasok esprime in una
risoluzione "il suo sostegno alla Costituzione europea, quale passo
determinante per una Europa democratica, politicamente forte e
giusta, che metta il cittadino europeo al centro" della sua
politica.
"Il Congresso", continua la risoluzione, "chiede un Referendum in
Grecia per la ratifica della Costituzione", per "soddisfare la
richiesta dei cittadini di essere informati" sull'avvenire della
Grecia nell'Ue.
Il Governo di Atene ha deciso di ratificare la Magna Charta europea
per via parlamentare.
PARIGI, 4 Marzo - L'Eliseo ha annunciato
in una nota la fissazione della data per il referendum sulla
Costituzione europea dopo che il Presidente Jacques Chirac aveva
terminato ieri sera gli incontri con i rappresentanti dei partiti
politici e dei movimenti rappresentati in Parlamento.
Chirac aveva scelto la data del 14 luglio dello scorso anno per
annunciare la sua decisione solitaria di sottoporre al parere
popolare il nuovo Trattato costituzionale dell'Unione adottato il 18
giugno scorso a Bruxelles dai 25 paesi membri.
In autunno dopo la firma a Roma della Costituzione europea era poi
partito il complesso iter legato alle modifiche della Costituzione
francese suggerite dal Consiglio costituzionale in vista
dell'adozione del Trattato. Contemporaneamente, il sì o il no al
trattato era diventato un tema anche fortemente politico,
soprattutto dopo la decisione dell'Unione di avviare il confronto
con la Turchia in vista di una sua possibile adesione.
L'Europa è diventata così il nodo politico centrale di questi primi
mesi dell'anno in Francia, nodo che ora sarà sciolto il 29 maggio
con il referendum. La decisione di Chirac è stata rapida; lunedì
scorso il Congresso - formato da Assemblea nazionale e Senato
riuniti in sessione congiunta - aveva ratificato le decisioni che le
due Camere avevano già adottato separtamente.
E dopo le consultazioni, ora il presidente ha annunciato la sua
scelta. "Prima dell'estate", aveva detto alcuni mesi fa. La promessa
è stata mantenuta, garantendo comunque un margine di tempo
sufficiente ai partiti per una campagna che non si presenta facile e
che comunque ha larghi margini ancora di incertezza per quanto
riguarda il risultato.
VIENNA, 2 Marzo - La nuova Costituzione europea in Austria sarà ratificata dal Parlamento e non da un voto popolare: i deputati austriaci hanno approvato oggi a Vienna coi voti della maggioranza di centrodestra la nuova legge che fissa a maggio prossimo la votazione sulla Costituzione europea. Il Trattato costituzionale europeo dovrà essere approvato dalle due Camere austriache a maggioranza qualificata, cioé con due terzi dei voti. La data non è ancora fissata, ma non dovrebbero esserci sorprese nell'approvazione in quanto anche l'opposizione socialdemocratica e verde è favorevole al testo. Il cancelliere austriaco, Wolfgang Schuessel (Oevp, Popolari) ha lodato la Costituzione europea ma ha espresso oggi rincrescimento per l'impossibilità di un Referendum popolare comune in tutti e 25 gli Stati dell'Unione europea. Allo stesso tempo ha però rifiutato una consultazione separata in Austria.
PARIGI, 1 MARZO - Il Capo del Governo
spagnolo José Luís Rodriguez Zapatero e il Premier francese
Jaean-Pierre Raffarin chiedono agli Europei, e in particolare ai
Francesi, di votare sì al Referendum sulla Costituzione europea.
Lo rende noto un comunicato emesso stasera dall'Ufficio stampa del
Primo ministro francese.
Zapatero dopo aver visitato l'Assemblea nazionale (Parlamento), è
stato ospite a Palazzo Matignon (Sede del Governo) per una cena con
Raffarin.
Dopo aver espresso soddisfazione per la vittoria del sì al
Referendum del 20 febbraio in Spagna, i due premier "hanno rivolto
un appello a tutti gli Europei che verranno consultati con il
Referendum, e in particolare a tutti i Francesi, affinché votino sì
alla Costituzione".
Zapatero e Raffarin hanno anche espresso la loro "fiducia sul futuro
dell'Unione Europea e sull'adozione" della Costituzione.
E hanno sottolineato la "loro determinazione a proseguire e
approfondire la cooperazione esemplare in Europa che i due Governi
portano avanti insieme sul terreno della lotta al terrorismo".
BRUXELLES, 28 FEB - I principali Partiti
danesi hanno deciso di rompere il ghiaccio e di fissare per il 27
settembre il Referendum sulla ratifica della Costituzione europea.
L'annuncio è stato fatto oggi dal Primo ministro Anders Fogh
Rasmussen dopo una riunione dei Partiti di governo - liberale e
conservatore - con Socialdemocratici, Radicali e Socialisti
popolari, che costituiscono i maggiori gruppi di opposizione. La
Danimarca è tra i paesi dove il sì al trattato costituzionale non è
scontato. Il paese ha già tenuto sei Referendum su temi europei e
dagli elettori sono venute alcune bocciature clamorose, per esempio
sul trattato di Maastricht e sull'adozione dell'euro.
L'accordo odierno segue il compromesso raggiunto in novembre dai
cinque partiti di battersi a favore della ratifica della
Costituzione europea. Per fissare la data, peraltro, i dirigenti dei
maggiori partiti hanno deciso di aspettare l'esito delle elezioni
legislative dell'8 febbraio e del primo referendum europeo svoltosi
in Spagna. Il governo danese ed i partiti che appoggiano la ratifica
hanno anche studiato il calendario per cercare di evitare di fissare
la data del voto dopo un responso negativo da parte di altri
elettori europei. L'attenzione era rivolta soprattutto alla Gran
Bretagna - considerata capace di influenzare fortemente gli elettori
della Danimarca - ed anche alla Francia.
Le ultime elezioni politiche hanno premiato soprattutto i gruppi
che, come il Partito popolare - di destra - sostengono una politica
rigida di immigrazione ed ha posizioni euroscettiche. Con i Popolari
sono schierati per il no al trattato, firmato a Roma nell'ottobre
scorso, l'estrema sinistra rappresentata nel paese dalla Lista
Unitaria, ma anche i democratici cristiani.
Ha invece cambiato posizione - schierandosi per il sì - il Partito
socialista del popolo al quale gli altri quattro che hanno
sottoscritto l'impegno a sostenere il voto favorevole, hanno dovuto
assicurare che la Danimarca avrà potere di veto in materia di
questioni sociali, mercato del lavoro e fisco. L'intesa raggiunta
oggi è considerata un importante passo in avanti, ma non garantisce
ancora un risultato positivo perché non tutti gli elettori,
probabilmente, seguiranno le indicazioni dei loro partiti su un tema
molto delicato.
I danesi vogliono essere sicuri che un rafforzamento dell'Ue non
intacchi un sistema sociale molto avanzato e non allenti troppo le
maglie - attualmente tra le più rigide dei paesi dell'Unione - per
quanto concerne l'immigrazione. Davanti ci sono sette mesi per
cercare di convincere gli elettori in una percentuale sufficiente a
sventare il rischio di un nuovo no, dopo quelli del giugno 1992 sul
trattato di Maastricht e del settembre 2000 sull'adozione dell'Euro.
Se il paese avesse optato per la ratifica parlamentare, i cinque
partiti protagonisti dell'accordo di oggi avrebbero una maggioranza
assai ampia ed il verdetto sarebbe ampiamente scontato. Il
Referendum, invece, comporta alcuni rischi, anche se l'intesa ora
raggiunta è ritenuta una buona base per sconfiggere gli
euroscettici.
PARIGI, 28 FEB - Il Congresso francese -
le due Camere riunite - ha approvato definitivamente la revisione
della Costituzione nazionale, passo necessario allo svolgimento del
Referendum per la ratifica della Costituzione europea. A favore
hanno votato 730 parlamentari, contro 66. Il vero interrogativo era
e resta quello della data del Referendum per la ratifica francese
della Costituzione europea. L' esito del voto al Congresso sulle
modifiche alla Costituzione nazionale per poter accogliere quella
europea era infatti scontato.
Le due Camere francesi, riunite in Congresso a Versailles, hanno
detto sì a larghissima maggioranza a quelle modifiche, la più
importante delle quali non riguarda l' oggi ma il domani: cioé le
prossime adesioni all' Unione Europea, non quelle già in scadenza
come Romania, Bulgaria e Croazia, ma quella della Turchia. Una
questione, quella dell' ingresso di Ankara in Europa, che divide i
due principali partiti, l' UMP e il Partito Socialista.
Così ora tocca al Capo dello stato Jacques Chirac fissare la data
del Referendum. Il Presidente ha voluto accelerare tutte le
procedure per far votare in maggio, preoccupato della crescita del
no nei sondaggi, ed oggi, dopo aver salutato il voto del Congresso,
ha fatto sapere che da domani a giovedì riceverà i rappresentanti
dei partiti per definire organizzazione e data della consultazione
popolare. Una campagna che dovrà essere condotta - ha detto Chirac -
"in uno spirito di dialogo e di responsabilità". E una prova di
dialogo e di confronto rispettoso fra le varie formazioni politiche
- quasi tutte schierate per il sì - si è avuta oggi al Congresso.
Aperto dal premier Jean-Pierre Raffarin, con l' invito a non perdere
"questo appuntamento con la Storia", il dibattito è scivolato via
senza tensioni.
La parlamentare dell' Udf, Anne-Marie Comparini, ha affermato che il
Trattato europeo "ci fa avanzare verso uno spazio sociale comune",
mentre il senatore dell' Ump, Hubert Haenel, ha sottolineato "la
sintesi fra valori sociali e liberali".
Per i parlamentari di destra, come per quelli di sinistra, la
Costituzione europea porta "più democrazia". Il senatore socialista
Jean-Pierre Bel ha osservato che il Trattato "rafforza la democrazia
in seno all' Unione europea". Ma i Socialisti hanno voluto porre un
proprio accento politico sulla questione. L' ex Ministro Jack Lang
ha ricordato che il sì dei socialisti è "un sì di battaglia per la
democrazia, per il progresso sociale, per i giovani". Contrari,
decisamente, i Comunisti. La senatrice parigina, Nicole Borvo, ha
parlato del legame fra la Carta europea e "l' Europa ultraliberale",
mentre la Segretaria del partito, Marie- George Buffet, la lanciato
la campagna per il no, per "dare un senso all' Europa che ha perso
la sua strada". Contrari, ma si sono astenuti, i socialisti di
Laurent Fabius.
Le modifiche alla Costituzione nazionale sono state così approvate
da 730 parlamentari, 66 sono stati i contrari e 96 gli astenuti. Il
Congresso ha approvato inoltre la Carta per l'ambiente, che
inserisce nella Costituzione diritti e doveri fondamentali in
materia ambientale, ma soprattutto introduce il "principio di
precauzione" quale responsabilità dei politici nei loro ambiti di
competenza. Quando l' attuazione di qualcosa di dannoso "anche
incerto a livello di conoscenze scientifiche, potrebbe colpire in
modo grave ed irreversibile l'ambiente" - recita la Carta - le
autorità pubbliche provvedano, "in applicazione del principio di
precauzione e nelle loro aree di attribuzione", alla messa in opera
"delle procedure di valutazione dei rischi e all'adozione delle
misure provvisorie e proporzionali per far fronte all'attuazione del
danno". La Carta per l'ambiente è stata approvata con 531 voti
favorevoli, 23 contrari e 111 astensioni. Hanno votato sì i
parlamentari del centro destra (Ump e Udf) e i Verdi. Il comunisti
si sono astenuti e i socialisti non hanno partecipato alla
votazione.
BERLINO, 24 FEB - Il Bundestag, la Camera bassa del Parlamento tedesco, ha cominciato oggi l'esame del testo della Costituzione europea in vista del voto di ratifica previsto entro la pausa estiva. Nei giorni scorsi la Costituzione europea era stata già oggetto di un primo esame del Bundesrat, la Camera alta delle Regioni. In Germania, al pari dell'Italia e di altri paesi dell' Unione, la ratifica della Costituzione europea avviene per via parlamentare. Per la sua approvazione è necessario il voto positivo delle due Camere con la maggioranza dei due terzi. In sostanza, maggioranza rossoverde (Spd e Verdi) e opposizione conservatrice (Cdu-Csu e liberali Fdp) sono d'accordo sui contenuti della nuova Costituzione. L'opposizione tuttavia auspica per il Parlamento una maggiore possibilità di far sentire la sua voce nelle decisioni comunitarie.
BRUXELLES, 23 FEB - Il referendum in Olanda per la ratifica della nuova Costituzione europea si terrà il 1° giugno: lo hanno reso noto oggi gli organizzatori del voto. I Paesi Bassi è uno dei dieci Stati Membri che per la ratifica del Trattato costituzionale hanno scelto il referendum.
MADRID, 21 FEB - Con il 100% delle schede scrutinate, il 'si' ha avuto il 76,73% (10.804.464) dei voti contro il 17,24% (2.428.409) di 'no' al referendum in Spagna sul Trattato costituzionale europeo. Le schede bianche sono state il 6,03% (849.093). La partecipazione è stata del 42,32% (14.204.663 sui 34.692.278 aventi diritto al voto).
Risultati ufficialiMADRID, 21 FEB - Il premier spagnolo Jose Luis Rodriguez Zapatero,
presentatosi ieri come il grande trionfatore del referendum sulla
costituzione Ue, ha raccolto i calorosi ringraziamenti dei
principali leader europei ma gli strascichi del voto e soprattutto
le polemiche sulla bassa partecipazione stanno rendendo ancor più
tesi i rapporti con il principale partito di opposizione, il Pp.
A cominciare dal Presidente della Commissione europea, Manuel Durão
Barroso, al Presidente francese Jacques Chirac al Cancelliere
tedesco Gerhard Schroeder sino alle principali formazioni politiche
europee, dal Pse al Ppe, tutti hanno fatto eco alle parole con cui
Zapatero ieri aveva chiesto agli altri paesi dell'Ue di "seguire il
cammino aperto dagli spagnoli" ed hanno espresso soddisfazione e
complimenti.
Soddisfazione e complimenti per una schiacciante maggioranza di sì
(76,7%) che hanno travolto i no (17,2%) aprendo, si spera, la strada
alle altre ratifiche, dopo che per un pò si era temuto che il primo
referendum continentale, appunto quello spagnolo finisse in una
disastrosa astensione. L'astensione c'é stata, e forte, ma hanno
votato più cittadini di quanto ci si aspettasse, il 42,3%, quasi
quanto nelle europee del giugno 2004 (45,1%), e questo ha permesso
oggi al quotidiano "El Mundo" di titolare controcorrente rispetto ai
leader popolari cui è vicino e che hanno definito "un fallimento" la
"bassissima affluenza, la più bassa della storia democratica
spagnola".
El Mundo parla infatti in prima, quasi in parallelo col quotidiano
socialista "El Pais", di "chiara vittoria del Sì alla costituzione,
con una partecipazione bassa però accettabile". Ma non mancano
titoli più critici. "El Periodico" apre in prima col titolo 'Sì,
pero'', sottolineando che "l'astensione svaluta il chiaro trionfo
del voto positivo", mentre "la Razon" e "Abc" escono rispettivamente
con "Zapatero soffre la maggiore astensione della storia
democratica" e "un'astensione senza precedenti appanna il Sì
spagnolo all'Europa".
Per "La Vanguardia" "chiaro sì alla costituzione malgrado una
astensione record". E tutti i giornali, insieme agli osservatori
politici, rilevano come il Paese Basco abbia registrato il doppio
dei 'no' nazionali al trattato con oltre il 33%, seguito da
Catalogna e Navarra. Per il quotidiano basco "Gara" "la grande
maggioranza di Euskal Herria ha voltato le spalle al trattato"
malgrado la principale formazione, il Partito nazionale basco (Pnv)
del premier regionale Juan Jose Ibarretxe si fosse espresso per
l'approvazione. E lo stesso Ibarretxe commenta sottolineando che
bisogna trarre insegnamento da come sono andate le cose.
Ma interrogativi e polemiche si sono ulteriormente intensificate
oggi soprattutto tra Psoe e Pp che si accusano a vicenda di
manipolare la realtà per proprio beneficio. Il leader del Pp,
Mariano Rajoy, che con le sue critiche a Zapatero subito dopo il
voto aveva di fatto lasciato il premier da solo a godere del trionfo
di una consultazione controversa ma dal risultato chiarissimo, ha
oggi affermato che "gli spagnoli non hanno appoggiato nessun
progetto personale del signor Zapatero" ma la volontà della Spagna.
Rajoy ha detto che "pretendere di attribuirsi ciò che neppure è
stato un risultato brillante, è mancanza di modestia e voglia di
equivocare le cose". Secondo Rajoy il leader socialista ha voluto
essere "il primo in Europa e un modello per gli altri ma in realtà
non siamo un modello per nessuno". Ed ha concluso affermando che
senza l'appoggio del Pp il risultato del referendum non sarebbe
stato lo stesso. Il segretario organizzativo del Psoe, Jose Blanco
ha da parte sua accusato il Pp di "parlare di fallimento per
attaccare il governo". E dice al Presidente Rajoy e al Segretario
generale dei popolari Angel Acebes che quando parlano di
"fallimento" dovrebbero ricordarsi chi aver "portato all'opposizione
un partito che aveva la maggioranza assoluta". "Quella si che è
stata una storia di successo!". Secondo Blanco inoltre il Pp
dovrebbe tacere considerando che il ricordo dei 'No' è stato
registrato in suo feudo elettorale a Madrid col 37%. Ed ha quindi
accusato senza mezzi termini il Pp di doppio gioco per aver
sostenuto ufficialmente il Sì ma fomentando in realtà il No e
l'astensione. L'esecutivo del Psoe, nel valutare oggi i risultati ha
definito "ragionevole, date le circostanze" l'affluenza e "un
successo per il governo spagnolo e per la Spagna" il voto di ieri
che "rafforza la posizione del paese in Europa".
LONDRA, 9 febbraio - Il popolo britannico si pronuncerà sulla ratifica della Costituzione europea nel 2006 con un referendum consultivo. Questa deliberazione, presa dalla Camera dei Comuni a larga maggioranza, era stata auspicata dal Governo inglese. I risultati del referendum, benchè non vincolante, peseranno sulla decisione definitiva che verrà sucessivamente presa dalla Camera dei Comuni. Per il Segretario del Foreign Office Jack Straw, non ratificare la Costituzione europea significherebbe venire isolati dal resto dell'Europa ed essere costretti a rinegoziare il proprio accesso all'UE da una posizione di debolezza.
LUBIANA, 1 febbraio - Il Parlamento slovacco ha ratificato a larga maggioranza la Costituzione europea. Una celere e convinta ratifica era stata auspicata dal premier Janez Jansa, che aveva sottolineato come un simile atto avrebbe permesso alla Slovenia di assumersi "una grande responsabilità verso l'avvenire comune europeo". La Slovenia é entrata a far parte dall'Unione Europea nel maggio dell'anno scorso.
PARIGI, 1 febbraio - L'Assemblea Nazionale ha approvato a larghissima maggioranza un progetto di legge di revisione costituzionale che permette alla Francia di ratificare la Costituzione europea. Ora l'iter prevede che il progetto di legge sia sottoposto al vaglio del Senato e successivamente alla approvazione definitiva del Parlamento in seduta comune. A giugno, é previsto il referendum che dovrebbe sancire la ratifica definitiva della Costituzione europea.
ROMA, 25 gennaio - La Camera dei Deputati ha approvato la ratifica alla Costituzione europea con 436 voti favorevoli, 28 contrari e 5 astenuti. Solo La Lega e Rifondazione Comunista si sono pronunciati a sfavore della ratifica, mentre i Verdi hanno deciso di astenersi. Ora il testo passa al Senato, per la sua approvazione definitiva.
Il PE non sarà in definitiva il primo parlamento a ratificare il trattato costituzionale: la Lituania è stata la prima fra tutti gli Stati membri. L'11 novembre, il Parlamento di questo paese baltico ha votato a favore della Costituzione con 84 voti favorevoli e solo 4 contrari. Il voto al PE avrà luogo il 15 dicembre.
"Il Parlamento ha lanciato il processo d'integrazione della Lituania e l'ha concluso con una decisione storica" ha dichiarato il Presidente Valdas Adamkus, che deve ora firmare la ratifica. Egidijus Klumbys, membro del Partito nazionalista lituano è stato invece meno entusiasta ed ha definito il voto: "i funerali dell'indipendenza lituana".
Il deputato lituano Justas Paleckis ha precisato: "l'intenzione del Seimas (il parlamento lituano) di fare di questa ratifica un evento internazionale è pienamente comprensibile. E' un peccato tuttavia che in Lituania la ratifica non sia divenuta un momento d'importanza nazionale".
Il
Comitato economico e sociale europeo
Nella sessione di gennaio, il Parlamento europeo, riunito in seduta
plenaria, si pronuncerà sulla Costituzione dell'Unione. I relatori
Iñigo Mendez de Vigo (PPE-DE) e Richard Corbett (PSE) stanno
attualmente lavorando alla relazione.
La commissione costituzionale del PE auspica di poter conoscere l'opinione della società civile europea sulla Costituzione prima di questa importante scadenza. A tal fine, la commissione parlamentare ha tenuto una riunione congiunta con il Comitato economico e sociale (CESE).
Alla riunione hanno partecipato l'on. Johannes Voggenhuber, primo vice-presidente della commissione costituzionale, i due relatori del PE, il vice-presidente del CESE, Roger Briesch, unitamente al suo relatore Henri Malosse. Questa riunione è parte dei lavori preparatori della commissione costituzionale in vista dell'audizione del 25 novembre con i rappresentanti della società civile venuti da tutta Europa.
Dopo aver ascoltato numerosi delegati del CESE tra gli 80 presenti, l'on; Corbett ha promesso di modificare la sua relazione, accordando maggiore attenzione ai diritti dei cittadini e alla democrazia partecipativa. La commissione affari costituzionali dovrebbe adottare la relazione Corbett-Méndez de Vigo il 30 novembre, in tempo utile per il voto della plenaria di dicembre.
Il 28 ottobre, il CESE ha emesso un
parere favorevole sul Trattato costituzionale. Il Comitato economico e sociale giudica tuttavia che la Convenzione e la CIG avrebbero dovuto prestare più attenzione all'opinione dei cittadini europei. Questo parere mette in evidenza l'importanza di una strategia di comunicazione efficace tanto è vero che il CESE pensa di collaborare con il PE al fine di:E' iniziata il 7 gennaio la campagna informativa sul testo della Costituzione europea in vista del referendum che si terrà il prossimo 20 febbraio. In spot radio-televisivi, personaggi famosi (calciatori, attori, cantanti e giornalisti) leggono i diversi articoli del testo costituzionale; negli stadi, per tutto il mese di gennaio, i giocatori entreranno in campo con uno striscione sul referendum per la Costituzione e agli spettatori saranno distribuiti depliants informativi.
Sondaggio GESOP [ES]