IMPARARE  A  CONVIVERE  CON  LA  MAFIA ?

   Pochi sanno che quasi tutti i cittadini italiani pagano il pizzo sul 98% circa dei prodotti che acquistano; anche sul panino imbottito che hai acquistato questa mattina, o sulla pizza del sabato sera.

   E' una prassi con poche scappatoie, o meglio una schiavitù sempre più soffocante, imposta ai cittadini, la cui catena non sempre è tutta visibile. Di conseguenza, quando si parla di mafia, ci s'immaginava una realtà lontana, quasi inesistente e dei soggetti loschi legati ad alcune zone degradate che di fatto costituiscono il primo livello, tutto sommato il più appariscente.

   Si pensa meno alla mafia di secondo livello, che caratterizza alcuni soggetti del mondo della imprenditoria e ancora meno alla mafia di terzo livello, quella politico-amministrativa che alcuni, in Italia, si sforzano di dimostrare come inesistente, ma altri postulano, se non altro per logica deduttiva, vista la portata e la capacità coinvolgente del fenomeno. Secondo costoro, non si può parlare di primo e secondo livello senza la complicità del terzo, se non altro per la omissione e la tiepidezza degli atti dovuti contro la criminalità, molto spesso altanelanti e legati ordinariamente alla emotività popolare di fronte agli omicidi eccellenti.

   Al di là del giudizio politico e dell'opinione comune, noi ci rimettiamo al giudizio autonomo della Magistratura, la quale soltanto può e deve fare chiarezza.

   E allora, si deve imparare a convivere con la mafia, qualunque sia il suo livello, come qualcuno ha suggerito di recente in Italia ?. Oppure bisogna intraprendere una lotta radicale e definitiva contro ogni forma di criminalità organizzata, o non?.

   Se ci adagiamo passivamente, o fatalisticamente alla criminalità organizzata, rinunciamo ad essere portatori di diritti che gli altri devono rispettare in noi.

   Rinunciamo anche allo sviluppo materiale e morale della nostra terra. Rinunciamo a vivere da uomini liberi  ed in tal caso rinunciamo a vivere del tutto.

   Per non finire così, siamo chiamati dal nostro stesso imperativo morale a combattere la mafia e a creare intorno a noi un movimento di condanna. Una tale premessa ci permetterà di vivere in una terra libera, capace di attrarre capitali di investimento e progetti imprenditoriali idonei a produrre ricchezza, infrastrutture debitamente compiute, posti di lavoro.

   Una terra senza la mafia è per sua natura una terra ricca, florida,colta, felice e pacifica: un sogno, che possiamo trasformare in realtà!.

   Vuoi dare una mano anche tu?. Si comincia con il dissenso interiore, quindi capirai da solo ciò che è necessario fare.

   Ricordati che sei nato libero e hai il dovere di vivere, rimanendo libero.

Prof.Giuseppe Greco.