MILANO - La Terra è bersagliata da meteoriti e asteroidi molto più
intensamente del previsto. La notizia non è confortante ma certo rimette in
discussione altre valutazioni «più tranquille» riguardanti in particolare
gli asteroidi. Premettiamo che ogni anno sulla Terra piove una grande quantità
di materiale siderale valutata intorno alle 220 mila tonnellate. E’ un
numero gigantesco ma che non fa paura perché si tratta perlopiù di materiale
di piccole se non piccolissime dimensioni, che non crea problemi. Ma ora i
conti sono contestati dai ricercatori dell’Università canadese di Alberta
dopo le nuove osservazioni vicino a Whitecourt ad ovest di Edmonton (Alberta)
di un cratere meteoritico di duecento chilometri di diametro. Il risultato è
frutto di un analisi delle fotografie aeree esistenti compiuta con un
particolare software scritto per identificare proprio gli impatti cosmici. Il
programma, in parole povere, riesce a distinguere tutte le anomalie
superficiali che dall’alto emergono portando a ricostruire l’esistenza di
eventuali crateri nascosti e alterati dall’evoluzione del territorio.
Un nuovo mtodo di analisid ella supefricie terrestre rivela una
quantità di crateri provocati da meteoriti maggioe del previsto (Reuters)
NUOVE STIME - «Applicando la nuova tecnologia – nota Chris Herd che ne ha guidato la realizzazione – dimostreremo che gli impatti sul Pianeta sono stati ben più numerosi nel passato e di conseguenza dovremo rivedere anche le stime per il futuro». Ogni tanto il cielo è percorso da qualche meteora molto luminosa come è accaduto il 20 novembre scorso: la taglia dell’oggetto in quel caso era analoga ad una scrivania. «Le chances che oggi abbiamo di essere colpiti da un meteorite sono quasi incalcolabili», precisa Herd. Tra i nuovi mezzi da impiegare nello studio del territorio c’è un radar Lidar. Conoscere il numero di crateri esistenti è essenziale secondo lo scienziato. Finora dalle indagini compiute dal 1950 sino ad oggi, i crateri conosciuti censiti dal Geological Survey of Canada sono 160 in tutta la Terra ed il loro diametro massimo arriva a 297 chilometri. «Ad esempio – dice Herd – un asteroide con dimensioni in grado scavare un cratere di 200 chilometri come quello che abbiamo analizzato ad Whitecourt dovrebbe cadere ogni dieci anni . Ma questo è un calcolo riferito agli impatti noti per gli ultimi 10 mila anni senza contare quelli caduti in oceano dei quali non sappiamo nulla. E mari e oceani ricoprono il 70 per cento del pianeta». Dunque non resta che indagare meglio e rifare conti più precisi, sperando nella fortuna.
mGiovanni Caprara
28 novembre 2008