Nome: Apophis, lo stesso della divinità egizia della morte e della distruzione. Dimensioni: 390 metri di diametro. Velocità: 13 chilometri al secondo, circa 50.000 chilometri all'ora. Impatto possibile con la Terra, presumibilmente sull'Europa: 2036. È la scheda, agghiacciante, dell'asteroide scoperto a metà del 2004 ed ora monitorato costantemente dai due centri più qualificati al mondo per lo studio del rischio di impatto da asteroidi: il Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California, e l'università di Pisa. Qui, il gruppo di meccanica spaziale del dipartimento di matematica ha calcolato il rischio di impatto. La probabilità è di 1 su 3000, non elevatissima quindi, ma neanche tale da poter escludere con certezza un evento del genere che se si verificasse rilascerebbe un'energia pari a 100.000 bombe atomiche della potenza di Hiroshima con effetti devastanti per tutto il pianeta, basti pensare a quanto avvenuto in ere preistoriche, come nel caso dell'estinzione dei dinosauri. Una caduta in mare sarebbe ugualmente devastante, l'onda di tsunami che ne deriverebbe farebbe impallidire il ricordo di quella dello scorso anno. Il conto alla rovescia è ormai partito, nel 2013 la Nasa deciderà se passare all'azione, la finestra per un eventuale intervento è limitata al 2029 quando Apophis sfiorerà la terra ad una distanza inferiore a quella dei satelliti geostazionari. Poi non resterà che attendere il 2036, ed incrociare le dita.
FONTE DELLA NOTIZIA: Telegiornale di Canale5 e Studio Aperto di Italia 1 del 8 Dicembre 2005.