PREMESSA
SUL LIBRO “IL PREZZO DELLA CRESCITA”
Vi
sono alcune teorie economiche (il principio d’utilità marginale, il principio
dei rendimenti decrescenti) che affermano la non-convenienza, raggiunto un
certo livello, di proseguire con investimenti produttivi, poiché a fronte di
nuovi investimenti non corrisponde più un rendimento adeguato, ma addirittura,
a causa dei costi complessivi (sociali e degrado ambientale) che il sistema
deve sopportare, vi è un diseconomia nel territorio dove si opera. Gli
economisti Robert M. Solow, Paolo Sylos Labini, Jeremy Rifkin hanno condotto
recenti studi su questa tematica sostenendo che uno sviluppo senza limiti
determina un peggioramento della qualità della vita e una maggiore
vulnerabilità nei confronti dei fattori esogeni e quindi incide negativamente
in un’economia di scala creando un “disordine” ambientale che fa aumentare i
costi sociali, politici ed economici.
L’affannosa
produzione d’energia che punta ancora sul petrolio ha un prezzo insostenibile
per la società.
La
“crescita” ad ogni costo apporta catastrofiche conseguenze nel mondo ed i
guasti ambientali e sociali sono ormai evidenti.
I PROVENTI COSTITUIRANNO UN FONDO PROFAMIGLIE CON
MALATI A CAUSA DELL’INQUINAMENTO INDUSTRIALE
Il
testo è stato curato dall’Ambientalista Paolo Pantano. Prezzo € 10.
Gli
Autori sono stati:
Lorenzo
Aiello – Architetto; Fabio Morreale
– Naturalista; Alfredo Petralia –
Docente Universitario;
L’editore
è Fausta Di Falco, responsabile della VerbaVolant edizioni, di Siracusa.
Per
contatto: paolopantano@simail.it OPPURE
www.verbavolantedizioni.it