DAL CORRIERE DELLA SERA DEL 21 GENNAIO 2007
LA TERRA RISCHIA LA FINE SE NON DIMINUIRA' IL GAS SERRA
Se non si cambia rotta rapidamente
miliardi di persone a rischio
Clima verso il disastro: pianeta a
rischio
Il rapporto di un panel di 2500
scienziati inchioda le responsabilità umana: «E' colpa
nostra per i gas serra»
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OSLO- I 2500 esperti di clima dell'Intergovernmental
Panel on Climate Change (Ipcc) hanno appena concluso il loro
rapporto sulle prospettive del pianeta, che sarà ufficialmente
presentato ai primi di febbraio del 2007, e non elargiscono
buone parole. Se nella loro relazione del 2001 ci giudicavano
infatti «probabilmente colpevoli» dei cambiamenti climatici
ora il loro giudizio è «colpevoli» senza mezzi termini.
Non ci sarebbero scuse. Se la Terra si sta avviando sempre più rapidamente al disastro a causa del riscaldamento non è colpa della natura, ma nostra, che non abbiamo ridotto l'emissione di gas serra continuando imperterriti, per esempio, a usare combustibili fossili nonostante gli accorati avvertimenti degli scienziati. E così ora dovremo pagarne le spese. Quali? Secondo il rapporto un incremento della temperatura da 2 a 4,5 gradi centigradi entro il 2100, con conseguente scioglimento di ghiacci, desertificazione, distruzione delle risorse agricole, ondate di caldo. Una situazione che minerebbe radicalmente la possibilità di sopravvivenza di milioni di persone, oltre a modificare drasticamente gli scenari geo-sociali del pianeta
I DATI - Come anticipato dal Corriere della
Sera nel novembre scorso, il dato più preoccupante, che deriva
da misure strumentali oggettive, è l' incremento del tasso di
crescita annuo delle concentrazioni di gas serra in atmosfera,
in particolare dell' anidride carbonica (Co2, il principale fra
i gas serra), generata dalle combustioni. Le emissioni totali di
questo gas serra sono passate da 19,8 miliardi di tonnellate
annue del 1980, a 23,4 del 1990, a 26 attuali. Un incremento così
rapido fa sì che gli oceani e gli ecosistemi terrestri stiano
perdendo progressivamente la capacità di assorbirlo e di
conseguenza aumenta il suo accumulo in atmosfera. L' attuale
concentrazione di Co2, pari a 380 parti per milione, è la più
alta riscontrata nell' ultimo milione di anni, come risulta
dalle analisi effettuate nei ghiacci dell' Antartide; e
attualmente cresce al ritmo di 2 parti per milione l' anno: il
più elevato tasso degli ultimi ventimila anni.
NOI E LA NATURA - Secondo le valutazioni Ipcc,
l'accumulo dei gas serra di origine antropica ha già modificato
le condizioni fisiche dell' atmosfera, al punto di causare un
surplus di riscaldamento o «effetto serra aggiuntivo» che vale
circa l' 1,7% rispetto a quello naturale. Per la precisione, l'
effetto serra naturale (dovuto in prevalenza al vapor d' acqua
atmosferico) viene stimato 180 watt per ogni metro quadrato di
superficie terrestre; quello aggiuntivo 3 watt. Quest' ultimo,
tuttavia, è attenuato di circa il 50% dai vari tipi di
inquinanti (particelle e aerosol) in sospensione nell'
atmosfera, sia pure in maniera disomogenea da posto a posto.
Quel che rimane dell' effetto serra aggiuntivo è, da un punto
di vista fisico, perfettamente coerente con l' aumento delle
temperature medie di meno di un grado osservato nell' ultimo
secolo.
RIMEDI - C'è però anche qualche buona
notizia: se saranno presi provvedimenti adeguati, ci dicono gli
scienziati, le prospettive potrebbero in parte cambiare. Ma qui
gli esperti dell'Ipcc non fanno sconti: se i Governi non
adotteranno i provvedimenti suggeriti non ci saranno speranze.
21 gennaio 2007
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