L'ETNA : E' VERAMENTE UNA  VALVOLA DI SFOGO PER I TERREMOTI ?

Il presente documento è il risultato di studi statistici e ricerche enciclopediche eseguite dallo scrivente in relazione all'attività vulcanica dell'Etna in corrispondenza di eventi sismici avvenuti in Sicilia.

Sembrerebbe che durante una seria attività vulcanica dell'Etna non vi sia stata mai una attività sismica di un certo rilievo nella Regione. Statisticamente, invece, è stato notato che ad un lungo periodo di inattività vulcanica abbia sempre corrisposto un terremoto catastrofico.

Dalle ricerche effettuate si è potuto constatare che questa corrispondenza si è verificata sin dal 1693 quando un terremoto spaventoso causò la morte di decine di migliaia di cittadini della Sicilia Sud-Orientale e nel 1908 quando vi fu il terrificante terremoto, seguito da maremoto, nella Sicilia Orientale. In altri periodi del XX secolo vi sono state queste corrispondenze. La Sicilia non subisce terremoti di rilievo dal 1990 ma l'Etna da allora è quasi sempre in attività.

Le attività vulcaniche più catastrofiche dell'Etna sono avvenute nei seguenti anni:

475 avanti Cristo, ricordata da Eschilo nel Prometeo incatenato e da Pindaro nella I Pitica. La leggenda narra che Empedocle, ritiratosi in solitudine nel luogo ancora oggi chiamato Torre del Filosofo (2919 m), abbia trovato la morte nel cratere centrale;

1669 , quando si crearono i monti Rossi presso Nicolosi e la lava investì Catania e giunse fino al mare;

1879, 1892 (quando si crearono i crateri, detti poi Monti Silvestri in onore del Prof.Orazio Silvestri dell'Università di Catania,appassionato cultore di studi etnei), 1910 (quando il villaggio di Borrello, vicino a Belpasso, corse grave rischio di essere sepolto dall'igneo torrente), 1911 (quando una grossa eruzione fece sprofondare il gran cono della parte di Nord-Est), 1917, 1923, 1928, 1942, 1947, 1949, 1951, 1971, 1974, 1975/76, 1979, 2001.

Così come i vulcanologi non hanno ancora capito quale è la causa, il meccanismo, la legge che presiede al fenomeno vulcanico, cioè allo spostamento di tutta questa massa di materia ignea, che dagli strati profondi della corteccia terrestre viene portata alla luce del sole con un apparato formidabile di boati, di tremori, di esplosioni, con spaventosi fiumi di fuoco, così non si può escludere che quanto affermato non abbia, considerando le date delle più spaventose eruzioni e i terremoti altrettanto distruttivi, una corrispondenza realistica, presi anche in considerazione i dati statistici e qualche affermazione di studiosi nei decenni passati.

A rafforzamento di quanto scritto si è notato spesso che in alcune zone, dove poco prima è avvenuto un sisma, si è anche verificato una azione pseudo-vulcanica con fuoriuscita di gas o, perfino, di magma.

Una teoria ampiamente accettata dagli scienziati, specialmente nei tempi passati, sulla fuoriuscita del magma è il seguente:  Il meccanismo tellurico presuppone l'esistenza di una zona fluida, che stia sotto una corteccia terrestre relativamente debole, la quale in certo qual modo galleggi su di essa. Secondo l'opinione di certi vulcanologi questa zona magmatica non si comporterebbe passivamente, ma reagirebbe contro le forze sovrastanti (che potrebbero anche essere le spinte o tensioni esistenti tra le faglie). Una frattura degli strati superiori darebbe quindi luogo ad una intrusione di magma dal basso verso l'alto diminuendo e poi annullando la tensione precedente. La stessa pressione, esercitata dalle zolle superiori, costringerebbe le masse ignee pastose a schizzare fuori, seguendo la via tracciata dalle fratture poste, generalmente, fra continenti ed oceani (Nel caso particolare tra il continente africano e quello europeo).

In conseguenza di quanto affermato durante le eruzioni di un certo spessore dell'Etna non potrebbero quindi mai avvenire movimenti tellurici disastrosi.

Se, invece, l'attività vulcanica mancasse per un lungo periodo allora la pressione esercitata dalle zolle determinerebbe l'evento sismico disastroso, non riuscendo a far schizzare fuori il magma.

Infine, secondo una teoria inconfutabile, una parte dei rilievi esistenti nella Terra si sono creati attraverso una massiccia attività sismica.

                                                                                       Giuseppe Sampognaro