SCIENZIATI  ITALIANI INDIVIDUANO LE CELLULE STAMINALI CHE SCATENANO ILCANCRO AL COLON  (Da  La Repubblica)

SCIENZA & TECNOLOGIA

La scoperta di un'équipe dell'Istituto superiore di sanità
Sono quelle responsabili dello sviluppo della malattia

Individuate le cellule staminali
che scatenano il cancro al colon

Nuove speranze per una terapia "intelligente" e per una diagnosi più accurata


<B>Individuate le cellule staminali<br>che scatenano il cancro al colon</B>
ROMA - Sono pochissime, eppure fondamentali, in grado di moltiplicarsi quasi all'infinito, praticamente immortali. Le cellule staminali tumorali sono solamente il 2 per cento di tutte le cellule presenti nel tumore al colon, ma sono responsabili della formazione del cancro.

La loro scoperta viene annunciata questa settimana nell'edizione on line di Nature dal gruppo italiano dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) guidato da Ruggero De Maria. Un altro gruppo di ricerca dell'università canadese di Toronto è arrivato a risultati analoghi, pubblicati nello stesso numero della rivista.

Un lavoro importante, spiegano gli autori della ricerca, perché queste cellule potranno diventare i principali bersagli di futuri farmaci anticancro, medicinali "intelligenti", in grado di colpire esclusivamente le cellule responsabili del tumore. E di grande rilievo: quello del colon è il secondo tumore killer dopo quello del polmone.

Entrambi i lavori partono dall'idea che è solo un numero ristretto di cellule a causare la crescita del tumore e le metastasi. E' stato possibile riconoscerle grazie alla presenza di una proteina specifica, CD133, presente in tutte le cellule cancerose ma in grande quantità proprio in quelle staminali tumorali.

L'équipe coordinata da De Maria ha riscontrato che nel cancro al colon sono presenti due tipi di cellule, molto diversi fra loro. Coltivando in vitro tutti e due i tipi di cellule, si è visto che un primo gruppo, che corrisponde al 98 per cento delle cellule tumorali, cresce per un periodo massimo di due settimane. L'altro tipo, invece, quello delle staminali, che ammontano al 2 per cento, cresce praticamente senza limiti. Ed è particolarmente aggressivo. "Nel nostro laboratorio sono in coltura da un anno e mezzo e continuano a espandersi", ha spiegato De Maria.

I ricercatori hanno iniettato le cellule staminali tumorali isolate in topi con le difese immunitarie ridotte. E hanno visto che in poco tempo gli animali hanno sviluppato un tumore con caratteristiche identiche a quelle del paziente dal quale erano state prelevate le cellule.

"E' un risultato eccezionale, che permette un approccio innovativo al trattamento dei tumori", ha commentato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Enrico Garaci.

E promette novità importanti anche per la diagnosi della malattia, perché, spiega ancora Ruggero De Maria, diventa possibile "contare" le staminali tumorali e, sulla base del loro numero, prevedere se la crescita del tumore potrà essere più o meno lenta. Non solo: ora sarà possibile anche "scoprire i punti deboli e sperimentare nuovi farmaci che hanno queste cellule come bersaglio".

La ricerca italiana è stata condotta in collaborazione fra l'ISS e l'Istituto Oncologico del Mediterraneo di Catania, e inoltre con il Dipartimento di Patologia e Medicina di laboratorio dell'ospedale Sant'Andrea di Roma e il Dipartimento di Discipline Chirurgiche ed oncologiche dell'università di Palermo.

( 19 novembre 2006 )