CASO UCCISIONE ELIGIA ARDITA

avvenuta nel Gennaio 2015

Fonte: Settimanale Giallo di Gian Pietro Fiore – Il marito di mia sorella è una persona poco trasparente. Da quando Eligia è morta, non posso fare a meno di pensare ad alcune inquietanti affermazioni fatte da quell’uomo. Una in particolare non riesco proprio a togliermela dalla testa. In una occasione, infatti, mi disse testualmente: ‘Luisa, tua sorella Eligia conosceva cose di me che nessuno mai saprà’ È inquietante questa frase, soprattutto perché mi è stata riferita poco dopo la morte di mia sorella. Qual era il significato di quelle inquietanti parole? Quali segreti nasconde quell’uomo di cui non ci fidiamo più?”.
Non si dà pace Luisa Ardita, 26 anni, sorella di Eligia, l’infermiera di 35 anni all’ottavo mese di gravidanza morta in circostanze misteriose la sera del 19 gennaio del 2015 nella sua casa di Siracusa.

ECCHIMOSI COMPATÌBILI CON UN PESTAGGIO Inizialmente gli inquirenti avevano creduto alla versione di Christian Leonardi, marito di Eligia, secondo cui la moglie era deceduta per cause naturali mentre dormiva. Una versione smentita dagli esiti dell’autopsia, che ha fatto emergere una terribile verità: la donna è stata picchiata fino a farla morire. Dice a riguardo Luisa Ardita: «La ricostruzione fatta da Christian era piena di contraddizioni e faceva acqua da tutte le parti. Non ci è voluto molto per intuire che quell’uomo, oggi indagato per duplice omicidio volontario, stava spudoratamente mentendo».

La tragica sera del 19 gennaio Christian Leonardi aveva chiamato i soccorsi riferendo agli operatori sanitari che sua moglie stava male e che stava soffocando nel sonno. Una bugia smentita dal medico legale incaricato dalla Procura di eseguire l’esame autoptico, nel corso del quale è stato accertato che la vittima aveva diverse ecchimosi sulla testa, non visibili a occhio nudo ma compatibili con un’azione violenta.

L’AUTOPSIA E CHIARA: “è stata uccisa” L’appartamento di Siracusa dove si è consumata la tragedia non è mai stato sequestrato, e questo fatto ha complicato non poco le indagini. Nella formale denuncia presentata dalla famiglia Ardita nei confronti di Christian Leonardi sono elencate le numerose prove della sua colpevolezza in relazione all’omicidio della moglie. Nella denuncia è allegata la perizia medico legale effettuata dalla Procura, nella quale c’è scritto a chiare lettere che le “ecchimosi riscontrate sulla testa di Eligia sono compatibili con l’azione reiterata da terzi”. A inquietare la famiglia Ardita sono soprattutto le frasi ambigue che Christian spesso pronunciava e che pronuncia tuttora. Dice Luisa: «Quella persona non è credibile. Ogni tanto ci diceva: “Voi non sapete realmente chi sono io” Parole minacciose che mi rimbombano nella testa e che non riesco a spiegarmi in alcun modo. Cosa voleva dirci? Mi viene da pensare che sia stato lui a uccidere mia sorella perché, per sua stessa ammissione, Eligia conosceva aspetti della sua vita che, se diffusi, avrebbero potuto comprometterlo per sempre. Davvero non so come interpretare certe frasi che spesso ci diceva. Spero tanto che ci riescano gli inquirenti, che da sette mesi indagano sulla misteriosa morte della mia cara sorella e della bimba innocente che portava in grembo».
Luisa Ardita combatte tutti i giorni al fianco di papà Agatino e mamma Graziella per conoscere la verità sulla tragica morte di Eligia e della piccola Giulia, che di lì a poco avrebbe visto la luce. Luisa ha la voce rotta dalla commozione. Il suo stato d’animo è un misto di rabbia e di determinazione. Rabbia perché è sicura che Eligia non sia morta per cause naturali ma sia stata uccisa, determinazione perché non ha alcuna intenzione di arrendersi e andrà fino in fondo per conoscere la verità e avere giustizia

NEMMENO UN FIORE PER LA POVERA MOGLIE La giovane donna ci riferisce un altro particolare davvero inquietante. Ci dice Luisa: «Di un’altra cosa sono sicura: anche dopo la morte di Eligia, suo marito ha continuato a mancarle di rispetto. Se fosse successo qualcosa di brutto a Christian, sono certa che Eligia si sarebbe chiusa nel suo dolore e non avrebbe iniziato da subito a frequentare altri uomini. L’ex marito, invece, noncurante della tragedia, ha da subito ripreso a svolgere una vita del tutto normale, come se non fosse successo niente. A oggi, inoltre, non ha ancora portato un fiore sulla tomba della moglie e della loro figlioletta. Quando glielo ho fatto notare, mi ha risposto: “E perché dovrei portar loro dei fiorì? Lì, su quella tomba, ce ne sono talmente tanti che i miei non si noterebbero nemmeno!” Mi veniva da piangere mentre mi dava quella terribile spiegazione.

Io gli ho risposto: “Ma come fai a dire certe cose, Christian? Eligia resta comunque tua moglie e portava in grembo una bimba tua! Sono sicura che le farebbe molto piacere ricevere un fiore da te”. Quell’uomo, comportandosi in questo modo, non ha mai mostrato il minimo dispiacere per la morte della moglie e della bambina. E alla luce di quello che sta emergendo nelle indagini, oggi comprendo alcuni atteggiamenti che in passato ha riservato alla mia povera sorella. La realtà non era quella che vedevamo e che Eligia, per quieto vivere, ci nascondeva, facendo finta con me e i nostri genitori che tutto andava bene. Quella persona, spesso, aveva veri e propri scatti d’ira nei confronti di Eligia. Ho già riferito questa cosa ai carabinieri».Ma non è tutto, perché c’è un altro particolare da non sottovalutare in questa sconvolgente storia. Stando a ciò che ci hanno riferito i familiari, l’uomo indagato non era neppure contento del fatto che di lì a poco sarebbe diventato per la prima volta papà.

Continua Luisa: «Sono convinta che il marito di mia sorella non fosse felice della gravidanza. C’è un episodio che me lo fa pensare: quando ha scoperto che sarebbe nata una femminuccia, non l’ha presa molto bene. Evidentemente desiderava un maschietto e l’idea di avere una bambina non lo entusiasmava. Quello che dico è tutto dimostrabile. Ricordo come se fosse ieri il giorno in cui il ginecologo comunicò alla coppia il sesso del nascituro. C’ero anche io nello studio medico insieme a mia sorella e suo marito. Lui alla notizia che sarebbe nata una bambina rimase molto male. Ce ne accorgemmo tutti, ma la felicità, per me e mia sorella, era talmente tanta che non demmo eccessivo peso alle espressioni contrariate di Christian».
Luisa è convinta che la sorella fosse innamorata del marito, ma che lui non la ricambiasse. Ci dice ancora: «Eligia era una grande donna e in questi anni ha sempre “sopportato” gli atteggiamenti del marito, presentandocelo non come realmente era, ma come avrebbe voluto che lui fosse. Questa forse è stata la più grande dimostrazione di amore di Eligia nei confronti di un uomo che, a mio parere, non meritava proprio nulla. Mia sorella, invece, sperava che le cose potessero cambiare. Forse era convinta che la nascita di un figlio avrebbe potuto migliorare l’atteggiamento di un uomo che tutto faceva tranne che comportarsi da marito. Eligia era molto paziente e sopportava in silenzio atteggiamenti che nessuna donna gradirebbe, soprattutto in una fase delicata come quella della gravidanza».

 

“SENZA DI LEI LE FESTE NON HANNO SENSO”Luisa non si rassegna all’idea di non sapere che cosa accadde quella maledetta sera di metà gennaio all’amata sorella. Prima di salutarci, ci dice ancora: «Il 20 agosto è il mio compleanno, ma ho chiesto alla mia famiglia di non farmi neppure gli auguri. Per me il 20 di ogni mese rappresenta un giorno di dolore: il 20 è il giorno in cui ho saputo che mia sorella e la mia nipotina erano morte. Ho giurato a Eligia e alla piccola Giulia che spenderò tutte le energie per far emergere la verità e mandare in carcere il loro spietato assassino. Nessuno mi fermerà, questo è bene che chi deve saperlo lo sappia…». Un messaggio dal destinatario fin troppo chiaro.