CONSIDERAZIONI  DI UN DOCENTE AMAREGGIATO SUI LIEVI  PREGI  E SUI   DIFETTI  DEI VECCHI ESAMI DI  STATO   

Quanto sto per scrivere può sembrare non realista, anzi assurdo e non veritiero in molte sue parti, ma, purtroppo è quanto il sottoscritto docente, che si reputa educatore, ha personalmente riscontrato o appurato(da altri docenti e/o studenti).  Sicuramente sarò criticato  per l'azione che sto per intraprendere, ma sono profondamente frustrato nel constatare personalmente il modo in cui vengono attuati questi nuovi Esami di Stato.   Sono stato presente in alcuni Corsi di Aggiornamento nei quali si ribadiva sempre che nei Nuovi Esami di Stato non dovevano essere stravolti i risultati e i valori presenti in ogni classe.Si dovevano poi valutare le Conoscenze, le Capacità e le Competenze raggiunte da ogni singolo allievo nel percorso formativo quinquennale. Si ribadiva che si doveva valutare al massimo il lavoro svolto da ogni Istituzione Scolastica.  Nell'esporre un modulo base su insegnamento e apprendimento e sulla valutazione degli alunni in un corso di abilitazione (Matematica e Fisica) nel quale ero Commissario, ho ribadito quanto più volte sottolineato da grossi pedagogisti e cioè che l'educatore deve insegnare e deve valutare gli alunni  con la massima serenità, considerando validi i risultati precedenti ottenuti dagli allievi, tenendo sempre in conto l'età dei discenti (cioè nel dare la valutazione considerare che l'adolescente ha solo una parziale maturità di gran lunga inferiore a quella del proprio educatore), del grado di ansietà degli stessi, della loro timidezza e di altre svariate cause che possono  influire sul risultato di un esame.  

Inizio ora ad enumerare l'unico pregio parziale da me riscontrato in essi e, subito dopo,  gli innumerevoli difetti illudendomi che qualche Ispettore Ministeriale possa leggere questo mio legittimo sfogo e possa rimediare nel bene ultimo degli alunni verso i quali mi sono sempre rivolto quasi come un missionario   nei miei oltre trent'anni spesi nella Istituzione Pubblica anche,anzi ancora di più, oggi  fallimentare perchè non riesce ad educare i giovani come richiede la moderna Società. Speravo tantissimo nei Nuovi Esami di Stato, ma, purtroppo, mi devo ricredere, dopo aver partecipato ad essi, come Commissario, per la seconda tornata e dopo aver partecipato ai precedenti Esami di Maturità per oltre venti volte.

L'unico pregio che ho potuto constatare in essi è da considerarsi la trasparenza sui risultati parziali e definitivi. Ritengo questo un pregio parziale perchè spesso i risultati delle prove scritte non rispecchiano il vero valore dell'alunno per i motivi che spiegherò in seguito. Tutto il resto lo reputo disastroso, dalla nomina dei Commissari e, ancor più, dei Presidenti, all'analisi dei documenti prodotti da ogni singolo Istituto per ogni alunno, al comportamento sia dei Presidenti che dei Commissari Esterni che, quasi sempre, continuano ad ignorare il lavoro svolto dal singolo allievo durante il quinquennio e che cercano, di contro, solo zizzanie con i Commissari Interni danneggiando di riflesso, in modo perfino irrimediabile, i discenti.                         

LA NOMINA DEI PRESIDENTI E DEI COMMISSARI:   Anche quest'anno ho potuto notare che una buona parte dei Commissari e Presidenti nominati dal Superiore Ministero ha rifiutato l'incarico per malattia subentrata, stranamente, o il giorno precedente o nello stesso giorno (19 Giugno) di prima convocazione della relativa Commissione. Ho successivamente appurato che il 70% di questi Docenti avevano,negli anni precedenti, sempre rifiutato l'incarico, oppure avevano indicato nella domanda prodotta a Gennaio che desideravano essere nominati solo in caso di assoluta necessità.  Di contro molti Docenti che desideravano partecipare agli esami, come il sottoscritto, non erano stati nominati e venivano successivamente, ma solo in minima parte, nominati, su sedi non richieste, ad Esami già iniziati, da un Provveditorato agli Studi. Sono stati così nominati Docenti appena laureati, senza alcuna esperienza e senza alcuna conoscenza delle Problematiche Educative.  Nello stesso tempo il Ministero ha nominato Docenti Universitari o Docenti in pensione,già da alcuni anni, quali Presidenti di Commissioni. Alcuni di quest'ultimi, secondo il mio parere e il parere dei Commissari presenti nelle relative Commissioni, non aggiornati sul regolamento dei Nuovi Esami di Stato con il risultato di non tenere in conto le esperienze maturate dagli alunni nel quinquennio ma solo, ed esclusivamente, di comandare su tutti e su tutto e,     quindi,   non rendendo sereno il clima nelle commissioni dove operavano e quindi, spesso, stravolgendo i valori presenti nelle singole classi.

ERRATA  VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI DA PARTE, PRINCIPALMENTE, DEI PRESIDENTI:       Alcuni Presidenti non tengono conto della direttiva, art.11, del Regolamento del Nuovo Esame di Stato. In essa viene evidenziato che il Credito Scolastico deve servire ad evitare episodi di valutazioni finali contraddittorie con l'andamento della carriera scolastica e con l'impegno dimostrato dai candidati nel quinquennio.   Per i Presidenti        il Credito Scolastico serve solo come mero punteggio da sommare ai punti, per loro decisivi, ottenuti coi risultati delle prove d'esame. L'alunno è solo considerato come un "numero".  Non evidenziando il Credito Scolastico non vengono affatto valutate le esperienze scolastiche maturate in cinque anni.  A ciò si aggiunge che alcuni Presidenti e alcuni Commissari Esterni si comportano in una Commissione come se volessero danneggiare l'immagine di un determinato Istituto Scolastico causa le considerazioni seguenti. Nel momento in cui sono chiamati a dare la loro proposta di voto su una prova, ignorando anche che devono valutare un giovane diciottenne, decidono di attribuire un voto "per difetto" in base al loro non "indifferente" livello culturale oppure intervengono nel Colloquio con domande altamente specialistiche con l'unico scopo di bloccare l'esposizione dell'interrogato. La loro scelta è spesso accettata, perfino, dai Commissari Interni, una buona parte dei quali partecipa agli Esami di Stato con apatia, essendo stati quasi costretti ad accettare l'incarico, all'unico scopo di evitare attriti con l'isterico Presidente. I Presidenti e i Commissari Esterni devono tener conto dell'età dei giovani alunni e valutare di conseguenza. A questo punto subentra la silenziosa ripicca dei Commissari Interni i quali spesso, l'anno successivo, richiedono al Ministero le sedi di servizio dei Commissari Esterni per i motivi che si possono intuire. Con questo lurido comportamento sono sempre loro, i poveri studenti, a pagarne le conseguenze. In soli quattro giorni  si vanificano, così, l'impegno costante e la volontà espresse in cinque anni. A ciò si aggiunge il fatto che spesso i risultati delle prove scritte sono inficiati da motivi di ansia e di salute di studenti e studentesse(nel maggior numero di casi) che la Commissione non capisce (o non vuole capire) con il risultato che così facendo vengono stravolti meriti e demeriti degli alunni. Chiedo, allora, se è giusto che in una moderna Società persone incompetenti (che non dovrebbero fare i docenti, e, tanto meno, gli educatori), possano, così gravemente, danneggiare o distruggere psicologicamente un alunno che si è prodigato per cinque anni.

ALTRE  ANOMALIE:   a) Per essere messo a proprio agio ogni alunno dovrebbe, come si evince, ma non chiaramente, dal regolamento, esporre la propria tesina senza essere interrotto dalla Commissione almeno              per 10 minuti. Ciò spesso non avviene specialmente nei casi in cui l'allievo ha presentato nei giorni precedenti        il suo lavoro alla Commissione. Accade che il Presidente o qualche Commissario Esterno intervenga quasi subito per fare sue considerazioni o critiche o richiedere all'alunno approfondimenti non presenti nella tesina. Il risultato è che  l'allievo, specie se non è abbastanza capace o attanagliato da timidezza, si blocca completamente o quasi.

b) Non si tiene quasi sempre conto dell'indirizzo scolastico. Avviene, per esempio, che nei Licei Linguistici  non      vengono prese in giusta considerazione le materie linguistiche specialmente se impartite da Commissari Interni.

c) In certe Commissioni viene continuamente "disprezzato"  da qualche Commissario Esterno o perfino dal Presidente il Consiglio di Classe dell'alunno interrogato. Ciò porta all'immediata zizzania con i Commissari           Interni.

Da quanto ascoltato da Colleghi Commissari Interni è una continua sofferenza rimanere giornalmente  nelle        Commissioni dove non vi è un clima di serenità. E' un esempio altamente diseducativo, per esempio, che tra l'interrogazione di un alunno e il successivo (cioè quando si deve proporre il Voto del Colloquio)  qualche        Commissario e perfino il Presidente sbraitino al punto da farsi chiaramente sentire dagli alunni che ancora           devono essere interrogati con tutti i risvolti psicologici che si possono intuire.    

Chiedo al Ministro qual è l'utilità di un Corso di Aggiornamento dei Nuovi Esami di Stato o di un Corso Abilitante dove continuamente noi Commissari richiediamo massima conoscenza delle problematiche educative se poi, alla fine di un ciclo quinquennale, tutto il nostro lavoro viene distrutto da questi "pseudo" Presidenti e Commissari Esterni che, venendo nelle classi, desiderano solo rovinare gli alunni. Vi è qualche coraggioso Commissario Interno che fa verbalizzare le anomalie riscontrate ma buona parte dei Commissari Interni lascia che il Presidente e i Commissari Esterni facciano quel che vogliono.Queste persone dovrebbero sapere che un qualsiasi docente è in grado, se lo desidera, di proporre delle domande complesse alle quali un   giovane diciottenne non può rispondere del tutto o in modo adeguato.

Per quanto sopra esposto molti docenti reputano assolutamente indispensabile, nel bene dell'allievo e di tutta la Società, che il Superiore Ministro cambi, almeno in parte, il regolamento del presente Esame di Stato oppure presenti in Parlamento una proposta secondo cui i Commissari degli Esami di Stato dovrebbero essere solo Docenti interni che conoscono i propri alunni presieduti da un irreprensibile Preside Esterno in servizio attivo, che conosca profondamente i problemi dei giovani, e si comporti come un bravo educatore e non come un isterico dittatore. Se ciò accadesse:                  a) I risultati degli esami sarebbero più realistici,      b) Durante   l'anno scolastico, gli alunni  sarebbero più coinvolti dai docenti,loro futuri commissari, e quindi studierebbero maggiormente,                                                            c) I Docenti e, di riflesso, gli alunni godrebbero di maggiore rispetto,     d) Si eviterebbero tutte le dimissioni anticipate dei docenti e quindi non ci sarebbero tutte le successive nomine supplettive,    e) Lo Stato potrebbe risparmiare, ogni anno, alcune migliaia di miliardi anche aumentando, in modo considerevole, i compensi ai commissari ed ai presidenti.

          Siracusa  Ottobre  2000

 Prof. Sampognaro   Giuseppe      (autore del presente sito )