Dal Corriere della Sera

Astronauti Nasa a capo di progetto di difesa della Terra da impatti cosmici
Asteroide killer, chiesto l'intervento dell'Onu
Un trattore spaziale da 300 milioni di dollari dovrebbe portare Apophis lontano e scongiurare la possibile collisione del 2036
STRUMENTI
SAN FRANCISCO - La minaccia di Apophis, l'asteroide che potrebbe colpire la Terra il 13 aprile 2036, sta diventando così concreta che le Nazioni Unite saranno invitate ad assumere il coordinamento di una missione spaziale internazionale basata sul progetto innovativo di un «trattore gravitazionale» per deviare il corpo ed evitare il possibile impatto con il nostro pianeta. L’annuncio del coinvolgimento della massima rappresentanza dei governi mondiali nel caso Apophis è stato dato dall’astrofisico Russel Schweickart, capo di un gruppo di ex astronauti della Nasa ora impegnati a tempo pieno nei programmi di monitoraggio degli oggetti cosmici e difesa dai rischi di collisione con la Terra.
Ricostruzione grafica della missione del «trattore gravitazionale» su Apophis
Ricostruzione grafica della missione del «trattore gravitazionale» su Apophis
APOPHIS
- «La settimana prossima ci sarà un incontro con il Comitato per gli usi pacifici dello Spazio delle Nazioni Unite, a cui presenteremo un rapporto aggiornato sugli asteroidi che costituiscono una minaccia potenziale per il nostro pianeta – ha riferito Schweickart ai membri dell’American Association for the Advancement of Science di San Francisco –. Parleremo di Apophis, ma non solo. Abbiamo bisogno di mettere a punto dei piani per difenderci nel migliore dei modi dalle centinaia, se non migliaia, di piccoli corpi celesti le cui orbite si avvicinano pericolosamente al nostro pianeta. Per quanto basse, le probabilità di impatto con uno di questi corpi non sono nulle. In caso di collisione, tutti i Paesi del mondo, nessuno escluso, sono a rischio».
PATATA ORBITANTE - Scoperto nel 2004, Apophis è un piccolo asteroide a forma di patata, con un asse maggiore di circa 400 metri e un peso di 46 miliardi di chili. La sua caratteristica più preoccupante è che, mentre compie un giro completo attorno al Sole ogni 323 giorni, incrocia l’orbita della Terra due volte l’anno, esponendoci a una serie di «incontri ravvicinati» che, a causa della potente forza di attrazione terrestre, prima o poi potrebbero farlo precipitare su di noi. Per l’incontro del 13 aprile 2036 le probabilità di caduta sono attualmente molto basse, circa una su 45 mila, ma poiché l’orbita di Apophis è conosciuta con una certa approssimazione, gli scienziati non possono esprimere certezze.

IMPATTO - Di sicuro si sa che, se l’impatto si verificasse, sarebbe catastrofico e solleverebbe polveri e gas fino alla stratosfera, oscurando per lungo tempo la luce del Sole e decimando la vita sulla Terra, come già è accaduto altre volte nella storia geologica. Oltre a un rafforzamento della rete internazionale di monitoraggio degli asteroidi, Schweickart e collaboratori chiederanno alle Nazioni Unite il supporto per progettare e realizzare una missione di salvataggio assolutamente innovativa rispetto a quelle finora prese in considerazione, come l’esplosione di un ordigno nucleare accanto all’asteroide, col proposito di allontanarlo per effetto dell’onda d’urto, oppure l’impianto di un motore a razzo sulla sua superficie per portarlo lontano dalla Terra. Entrambe le soluzioni si potrebbero rivelare catastrofiche, hanno spiegato a San Francisco Schweckart e il suo collega Ed Lu.

TRATTORE GRAVITAZIONALE - Infatti, dalle ultime ricerche, è emerso che gli asteroidi possono essere formati da materiale incoerente, facile a disgregarsi in tanti piccoli frammenti. La bomba o il motore potrebbero trasformarli in uno sciame che, invece di un singolo colpo, esporrebbe la Terra a una micidiale grandinata di proiettili spaziali. Il progetto del «trattore gravitazionale», sviluppato principalmente da Ed Lu e descritto nei particolari in una articolo sulla rivista «Nature», consiste in una grande astronave teleguidata che si dovrebbe avvicinare ad Apophis senza toccarlo, in modo da legarsi ad esso con l’invisibile filo della forza gravitazionale. Quindi l’astronave azionerebbe esili ma efficaci getti propulsori che trascinerebbero gentilmente l’asteroide lontano dalla Terra, in una posizione definitivamente sicura. «La durata della missione di salvataggio sarebbe di circa 12 giorni – ha precisato Ed Lu –, il suo costo complessivo di circa 300 milioni di dollari».
Franco Foresta Martin
19 febbraio 2007