REAZIONI PER I BLASFEMI DI MAOMETTO
Dalla Repubblica del 6/2/2006
A Giacarta assaltata l'ambasciata danese, bomba contro centro franceseIn Egitto è rivolta. Circa tremila egiziani hanno manifestato nella moschea di al Azhar, nel centro del Cairo. I dimostranti hanno cantato slogan contro la Danimarca e distribuito volantini con la lista di prodotti danesi da boicottare. Fuoco in Iraq. Centinaia di iracheni hanno manifestato nella città sunnita di Falluja e in quella sciita di Bassora dando fuoco ai prodotti danesi. Circa 250 manifestanti hanno percorso le strade della città urlando "Maometto è al di sopra di qualsiasi rappresentazione". A Bassora, un centinaio di radicali hanno bruciato e calpestato bandiere danesi. "Musulmani, abbandonate la Danimarca". In Somalia, Hassan Abeb, l'imam di una delle principali moschee della capitale ha lanciato un monito ai fratelli islamici: "Tutti i musulmani devono tornare in patria; abbandonate quelle nazioni, in particolare la Danimarca, che mostrano totale ostilità verso la nostra religione". Nessuna scusa ufficiale. Ma il governo danese ribadisce: niente scuse. Il primo ministro Anders Fogh Rasmussen ha ribadito di non poter chiedere scusa per un giornale, "libero e indipendente. D'altronde - ha detto il premier - la libertà d'espressione è il principio più importante per noi; è la nostra priorità numero uno". Posizione isolata. Dal Dipartimento di Stato americano all'Inghilterra, passando per l'Italia, l'occidente condanna la scelta del giornale danese. Il Dipartimento di Stato la giudica "inaccettabile": "La caricature sono offensive per la fede dei musulmani", e "l'incitazione all'odio religioso ed etnico non è accettabile". Anche l'Inghilterra si dissocia. Il ministro deglio Esteri Jack Straw parla di "mancanza di sensibilità e di rispetto". Più o meno le stesse parole del ministro dell'interno italiano Giuseppe Pisanu che ha ribadito l'invito a rispettare, sempre e comunque, i simboli religiosi: "Di qualunque religione si parli: i simboli legati alla religione non possono essere oggetto di sarcasmo". |